Rosa1968

Membro Storico
ho compreso il problema di wile e certo ti servono i principi. il tecnico parla di rivalutazione di cosa? dell'area giusto? ma l'atto di cessione invece parla di cessione di unità immobiliare accatastata al momento bla bla bla. c'e incongruenza.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Rosa, non è una questione di principio. se c'è il rischio, da quelle parti, di incorrere nella follia di un burocrate della gdf o dell'ade, sconsiglio wile di proseguire in quell'acquisto, perfino se avesse(comw probabilmente ha) tutte le ragioni del mondo.
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
visto che sulle compravendite non tassate sul catastale l'AdE ci va a nozze e contestera' comunque qualsiasi cifra, anche coerente con le stime di mercato locale, andando a stanare stime sicuramente maggiori anche paragonando cose assurde (e' capitato che hanno paragonato il costo al mq di una barchessa in mezzo alla campagne, nel vuoto pneumatico, con quello di un'area commerciale adiacente al centro cittadino completo di tutte le urbanizzazioni!!!) per avere il suo "contentino" ed imporre una multa salata, poi da "scontare" per invogliare a pagarla senza ricorrere.
contestare è molto semplice con le stime che si vedono in giro e sull'autorevolezza vincerà sempre l'AdE, chi meglio di loro?
Anche loro hanno il MOSI che cominciano ad applicare parzialmente, segno che qualche dubbio su quanto fatto fino ad ora ce l'hanno pure loro
Allegare all'atto un valutazione conforme al MOSI o, meglio, agli international Valuation Standards (contemplati e riferimento del MOSI) potrebbe aiutare.
La contestazione sarà forse meno probabile (difficile prevederlo) ma almeno la certezza di un valore c'è e potrà essere portata avanti e essere sempre dimostrata in ogni grado di giudizio. Un valore che viene stabilito con i loro parametri (MOSI) e/o con metodi condivisi a livello internazionale ...
Fondamentale l'indagine reale del mercato: se non ci sono compravendite di beni simili tutti i prezzi medi sono infondati per tutti, non si possono inventare o andare a prendere nell'altra provincia o 10 anni indietro ... questo dovrebbe riuscire a capirlo pure il giudice, e metodi alternativi al prezzo medio o quotazioni esistono e si applicano
con una valutazione fatta bene, e ormai sapete cosa si intende, si è più sicuri, si ha un riferimento certo, oggettivo, non un parere di cui non se ne fa niente

valutare è difficile per tutti e con dati puntuali, metodo e competenza si risolvono e/o riducono molti attuali problemi valutativi anche in fase di contenzioso
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
ho compreso il problema di wile e certo ti servono i principi. il tecnico parla di rivalutazione di cosa? dell'area giusto? ma l'atto di cessione invece parla di cessione di unità immobiliare accatastata al momento bla bla bla. c'e incongruenza.

E proprio questa incongruenza non permetterebbe la rivalutazione della plusvalenza da parte dei venditori, ma poi contesterebbero comunque il fatto della demolizione.
Avevo proposto di chiedere, prima della compravendita, un PdC o una SCIA per la ristrutturazione mediante risanamento conservativo, da volturare all'atto. Ma anche in tal caso, ove per fatti contingenti al cantiere, fosse necessaria una successiva demolizione (pensiamo a una ristrutturazione dove durante i lavori di taglia e cuci ti viene giu' il tetto e ti crolla mezza casa: ce li fareste andare sotto gli operai, sapendo di essere l'ultimo anello della catena di responsabilita' della sicurezza?) l'AdE (parole di notaio e tecnici) verrebbe comunque ad eccepire citandoti in giudizio, starebbe poi a te dimostrare che volevi veramente mantenere in piedi la casa e la demolizione non era il tuo fine ultimo e si dovrebbe sperare nella buona colazione del giudice di turno. Le carte che provano la tua buona volonta' ci sarebbero (richiesta di un risanamento conservativo, progetto approvato di costo molto superiore alla ristrutturazione con demolizione, relazione tecnica sull'intervenuto crollo e mancanza conseguente di sicurezza del cantiere, presentazione di un secondo progetto con variazione del titolo abilitativo con i relativi costi, tutte cose che l'AdE contestera' come tentativi di occultamento della loro verita'), ma l'unica certezza e' una causa lunga e sanguinosa e accertamenti dell'AdE su venditore e acquirente, che alla fine, anche se vittoriosa, prevedera' comunque un surplus di spese e stress non indifferenti per le parti (e comunque una parte delle sanzioni pagata gia' prima del contenzioso).
In Italia anche se si e' sicuri di vincere, in Tribunale rimane un terno al lotto, peggio del terzo mondo. E quando sei contro lo Stato parti gia' svantaggiato, solo un giudice con le pa**e puo' andare contro a una macchina tritasassi che talvolta si vede vittoriosa anche con argomentazioni assurde.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
a questo servono le vere rtn, a valutare prima situazioni che, come questa, trascendono i "documenti in regola"
 

Wile

Membro Attivo
Privato Cittadino
È sicuro che si possa demolire una costruzione agricola di metà 800?

Secondo il RUE si'. La data e' molto approssimativa, visto che non ci sono testimonianze. Questa datazione e' stata data da quel che ho capito in base alla topologia del fabbricato. Fanno riferimento al catasto gregoriano IGM 1893 e indicano una costruzione post 1835. Non so esattamente cio'che significhi, ma il Comune ha previsto per quel fabbricato la possibilita' di tale intervento. Ti garantisco che non ha nessunpregio aechitettonico oltre ad essere una vecchia casa di campagna con scarsissimi interventi manutentivi (e nonostante tutto e' stata abitata da una anziana signora fino alla sua morte, avvenuta non piu' di 4 anni fa).
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
Secondo il RUE si'. La data e' molto approssimativa, visto che non ci sono testimonianze. Questa datazione e' stata data da quel che ho capito in base alla topologia del fabbricato. Fanno riferimento al catasto gregoriano IGM 1893 e indicano una costruzione post 1835. Non so esattamente cio'che significhi, ma il Comune ha previsto per quel fabbricato la possibilita' di tale intervento. Ti garantisco che non ha nessunpregio aechitettonico oltre ad essere una vecchia casa di campagna con scarsissimi interventi manutentivi (e nonostante tutto e' stata abitata da una anziana signora fino alla sua morte, avvenuta non piu' di 4 anni fa).
Nemmeno la mia l'aveva.. ma era in "zona paesaggistica"... ripeto: fuggi a gambe levate se è solo per il prezzo e non hai "certezze" su cosa puoi farci e come. Io la mia la pagai 80milioni col terreno nel '90 ... quindi non ci ho rimesso ristrutturandola a partire dal 2000... L'avessi comprata oggi sarebbe stata un suicidio con i problemi che ho avuto.
 

cafelab

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Però… Vecchia casa di campagna… Bisognerebbe vederla, con un consolidamento come si deve, il tetto rifatto, i muri trattati, infissi in ferro-finestra… si possono ottenere anche soluzioni di un certo fascino che magari mantengono un valore del tempo diverso dalla villetta di nuova costruzione...
E la soprintendenza? Secondo me, le problematiche che rischiano di scappare fuori dalla demolizione di un immobile così datato non sono da sottovalutare
 

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