All'eta' di 30 anni ho acquistato casa, facendo un mutuo al 100%.
A marzo di quest'anno ne ho pagato l'ultima rata.
Ho fatto questo tipo di mutuo perche' volevo comprare casa, perche' in famiglia non esisteva all'epoca la possibilita' di un aiuto, perche' non volevo privarmi dei (pochi) risparmi che a quell'eta' ero riuscito a mettere da parte.
Ho avuto un tasso variabile pari all'euribor 6 mesi + 1,00, che all'epoca non era male.
Penso che oggi, un ragazzo giovane, avviato al mondo del lavoro trai 25, 30 anni, in generale non abbia molte possibilita' di acquisto escludendo i mutui al 100%.
All'estero, nei mercati che noi stessi definiamo evoluti, esistono mutui a 50 anni. Esistono tantissimi prodotti in grado di venire incontro alle esigenze di quelle famiglie che vogliano acquistare in assenza di genitori benestanti alle spalle, o in assenza di risparmi che nessuno e' piu' in grado di accantonare.
Il mutuo al 100% non e' quindi solo un bene, ma e' uno dei pochi strumenti in grado di permettere un'inclusione sociale, un riscatto dei ceti piu' bassi, rispetto ad altri che del mutuo non si pongono neppure il problema.
E' poiche' il mercato non vive delle 1.000 transazioni dei possidenti ma delle 100.000 realizzate dal ceto medio e basso, direi che il sistema economico si regga attualmente proprio grazie a questo tipo di finanziamenti.
Nel 2017 si sono contratti circa gli stessi mutui del 2007 con la differenza che le quotazioni immobiliari sono calate del 30% e che si sono concluse 500.000 compravendite contro le 800.000.
Questo significa che 10 anni di crisi hanno eroso il nostro risparmio e che attualmente non esistono quasi alternative al mutuo per acquistare.
Ritirare proposte non vincolate al mutuo e' in molti casi una pratica incosciente. Spero che i colleghi che ci leggono si rendano conto di quanto sia importante salvaguardare i pochi risparmi dei potenziali acquirenti a fronte di un lasso di tempo necessario per la delibera generalmente non superiore ai 60 giorni. Soprattutto se pensiamo alla lentezza del nostro mercato all'interno del quale la vendita media si conclude in poco meno di 6 mesi!
Aggiungo una provocazione. Nella maggior parte dei casi se il mutuo non va a buon fine e' per incapacita' del medesimo agente immobiliare che magari non avrebbe neppure voluto vincolare la proposta.
Gli agenti che lavorano con i mutui sanno fare uno scoring embrionale della pratica e riconoscono la fattibilita' del mutuo. Quando cio' non accada, hanno dei canali per presentare una documentazione di base ed avere un esito ufficioso immediato.
Quest'anno tutte le mie pratiche subordinate al mutuo sono state deliberate. Tutte. Non il 90% o l'80%. Spesso non vanno a buon fine quelle gestite direttamente tra privati ma se c'e' un agente con un minimo di esperienza si sa subito su quali immobili orientare un cliente da 100% rispetto ad uno da 50% e per quali importi.
Ovviamente anche nel mio caso, quando si parla di compravendite su Riccione, di seconde case in zone da 5.000 o 6.000 euro al mq, di bilocali che superano tranquillamente i 300.000 euro e che vengono acquistati come seconde case, non si parla quasi mai di mutui o si parla di mutui che possono essere gestiti direttamente dai clienti, generalmente medici, professionisti affermati, imprenditori... persone che hanno rapporti bancari consolidati, pratici della finanza e, magari, anche con un potere contrattuale importante da esercitare nei confronti dell'istituto di credito.
Si tratta di una fortunata minoranza. Con cui si lavora molto bene, ovviamente, ma rispetto alla quale non e' neppure lontanamente paragonabile la soddisfazione che si prova portando a compimento una compravendita con quei clienti che, proprio per un atteggiamento di chiusura di certi colleghi, sono finiti nella mia agenzia pensando di non essere in grado di poter comprare casa, nonostante questo rappresentasse il loro sogno...