30 anni fa quando per caso iniziai a lavorare come funzionario era normale prassi lavorare come l'omino verde ,non iniziavi nemmeno a telefonare se non avevi consolidato una plurimensile esperienza di “vigile attenzione” e cura della zona affidata; la schedatura dei nominativi abbinata ai numeri civici ed alle vie,era
l' abc del funzionario “aspirante mediatore” . Si adottava il campanello sperando di trovare la signora che sapeva tutto di tutti , si cercava di fidelizzare i portinai , si parlava e si conosceva il quartiere ed il quartiere ci conosceva . Grande strumento era il “registro di zona” sul quale erano annotate le vie , i civici,i nominativi degli abitanti con i relativi numeri telefonici fissi (i cell.sono arrivati dopo il '90). Niente di più simile a ciò che probabilmente si stava confezionando “l'omino verde”. Non sono daccordo con Passutti che un registro siffatto violi la privacy. Forse non abbiamo più la forza di confezionarlo o la voglia . Non riusciamo più a trovare dei “discepoli” che volendo intraprendere l'avventura magica dell'agente immobiliare siano disposti con umiltà a conoscere il lavoro sin dalle basi della ricerca , procedendo il cammino della conoscenza sino all'esame che darà i requisiti per lavorare. Sono daccordo con Pensoperme sia nel primo che nel secondo post che ha inserito. Dobbiamo essere sinceri con noi stessi il lavoro ,in quanto lavoro,se effettuato con correttezza , qualsiasi tecnica adotti è linfa e vita . Non vi è vergogna ad ammettere di aver svolto quello che da noi si chiamava “ pied a ter” (letteralmente piede per terra , ovvero camminare per il quartiere) . Io lo facevo a Milano per un grosso gruppo molto noto a quel tempo , ho imparato tanto prima ancora che esistesse la 39/89 . Ho collaborato con alcuni “omini verdi”(tenete presente che non mi sono per niente simpatici) annoverando tra questi alcuni veri professionisti. Oggi non è più così , tutti fanno valere tutto . Vi è poca umiltà , non sempre sufficiente professionalità e pochissima deontologia . Forse però,questo mio commento, è solo nostalgia nel ricordo della esplodente forza della gioventù . Un saluto e buon lavoro a tutti.
l' abc del funzionario “aspirante mediatore” . Si adottava il campanello sperando di trovare la signora che sapeva tutto di tutti , si cercava di fidelizzare i portinai , si parlava e si conosceva il quartiere ed il quartiere ci conosceva . Grande strumento era il “registro di zona” sul quale erano annotate le vie , i civici,i nominativi degli abitanti con i relativi numeri telefonici fissi (i cell.sono arrivati dopo il '90). Niente di più simile a ciò che probabilmente si stava confezionando “l'omino verde”. Non sono daccordo con Passutti che un registro siffatto violi la privacy. Forse non abbiamo più la forza di confezionarlo o la voglia . Non riusciamo più a trovare dei “discepoli” che volendo intraprendere l'avventura magica dell'agente immobiliare siano disposti con umiltà a conoscere il lavoro sin dalle basi della ricerca , procedendo il cammino della conoscenza sino all'esame che darà i requisiti per lavorare. Sono daccordo con Pensoperme sia nel primo che nel secondo post che ha inserito. Dobbiamo essere sinceri con noi stessi il lavoro ,in quanto lavoro,se effettuato con correttezza , qualsiasi tecnica adotti è linfa e vita . Non vi è vergogna ad ammettere di aver svolto quello che da noi si chiamava “ pied a ter” (letteralmente piede per terra , ovvero camminare per il quartiere) . Io lo facevo a Milano per un grosso gruppo molto noto a quel tempo , ho imparato tanto prima ancora che esistesse la 39/89 . Ho collaborato con alcuni “omini verdi”(tenete presente che non mi sono per niente simpatici) annoverando tra questi alcuni veri professionisti. Oggi non è più così , tutti fanno valere tutto . Vi è poca umiltà , non sempre sufficiente professionalità e pochissima deontologia . Forse però,questo mio commento, è solo nostalgia nel ricordo della esplodente forza della gioventù . Un saluto e buon lavoro a tutti.