sylvestro

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Privato Cittadino
Nessuno contempla il fatto che alla fine della discesa dei prezzi possa esserci una stagnazione legata alla recessione?

Una lunga fase laterale e' più che probabile. Siamo stati abituati a vedere grafici altalenanti su prezzi e compravendite per decenni, questo ciclo potrebbe svilupparsi in anni di andamento piatto, anchè perchè i picchi raggiunti negli anni 2005-2008 sono un eccesso di lungo periodo (vendite anticipate) che in qualche modo andrà smaltito.
 

phoenix77

Membro Attivo
Mediatore Creditizio
Una lunga fase laterale e' più che probabile. Siamo stati abituati a vedere grafici altalenanti su prezzi e compravendite per decenni, questo ciclo potrebbe svilupparsi in anni di andamento piatto, anchè perchè i picchi raggiunti negli anni 2005-2008 sono un eccesso di lungo periodo (vendite anticipate) che in qualche modo andrà smaltito.


si potrebbe essere...il grafico "vasca da bagno" potrebbe disegnare lo scenario dei prossimi anni....però siamo nel campo delle ipotesi. Cmq a me risulta che le prime tiepide forze che iniziano a contrastare questa crisi siano in azione...bisognerà vedere se reggeranno oppure verranno spazzate via....
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Una lunga fase laterale e' più che probabile. Siamo stati abituati a vedere grafici altalenanti su prezzi e compravendite per decenni, questo ciclo potrebbe svilupparsi in anni di andamento piatto, anchè perchè i picchi raggiunti negli anni 2005-2008 sono un eccesso di lungo periodo (vendite anticipate) che in qualche modo andrà smaltito.

Posso concordare.
Resta il fatto che pochi anni fa avevo sentito questa teoria dell'andamento laterale anche per i titoli borsistici e mi pare che di laterale le borse abbiano avuto ben poco...
Qualche anno in una fase economica è poco rilevante, stà a vedere se e come il settore possa essere posto sotto i riflettori a causa del goloso indotto che genera.
 

sylvestro

Membro Assiduo
Privato Cittadino

Consumatori: su crisi mercato case pesano costi e scarso potere d'acquisto

20124181331262714_cartello-vendesi-casa.jpg


19/06/2013
Il crollo del mercato residenziale è stato provocato “dai costi troppo elevati e la forte caduta del potere di acquisto delle famiglie”.

Ne sono convinte le due associazioni a tutela dei consumatori, Federconsumatori e Adusbef, che hanno commentano l'allarme lanciato dell'Ance suldimezzamento delle compravendite immobiliari nel nostro Paese.

La contrazione - affermano le due associazioni in una nota - è disastrosa ma, non è dovuta unicamente alla stretta sui mutui o al peso del fisco sulle abitazioni.

Ad incidere in maniera determinante su tale andamento è soprattutto la caduta verticale del potere di acquisto delle famiglie, la cui contrazione dal 2008 ad oggi ha raggiunto quota -14,1% e i prezzi che sono ancora troppo elevati”.

“Non è affatto vero - concludono - che vi sia una forte discesa dei costi delle case: nelle aree metropolitane i prezzi sono pressoché stabili, tutt'al più si registra qualche lievissima diminuzione nelle zone più marginali e periferiche.

Occorre quindi il ridimensionamento dei prezzi, coerentemente con le sane logiche di mercato, in concomitanza con una riduzione della tassazione”.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
l crollo del mercato residenziale è stato provocato “dai costi troppo elevati e la forte caduta del potere di acquisto delle famiglie”.
Ma no?
Federconsumatori e Adusbef hanno scoperto l'acqua calda.

Non è affatto vero - concludono - che vi sia una forte discesa dei costi delle case: nelle aree metropolitane i prezzi sono pressoché stabili, tutt'al più si registra qualche lievissima diminuzione nelle zone più marginali e periferiche.

Ho notato anch'io una quasi tenuta dei prezzi, almeno per quanto riguarda il mercato immobiliare di Roma.
Vallo a far capire a GMP...
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare

Consumatori: su crisi mercato case pesano costi e scarso potere d'acquisto

20124181331262714_cartello-vendesi-casa.jpg


19/06/2013
Il crollo del mercato residenziale è stato provocato “dai costi troppo elevati e la forte caduta del potere di acquisto delle famiglie”.

Ne sono convinte le due associazioni a tutela dei consumatori, Federconsumatori e Adusbef, che hanno commentano l'allarme lanciato dell'Ance suldimezzamento delle compravendite immobiliari nel nostro Paese.

La contrazione - affermano le due associazioni in una nota - è disastrosa ma, non è dovuta unicamente alla stretta sui mutui o al peso del fisco sulle abitazioni
Ad incidere in maniera determinante su tale andamento è soprattutto la caduta verticale del potere di acquisto delle famiglie, la cui contrazione dal 2008 ad oggi ha raggiunto quota -14,1% e i prezzi che sono ancora troppo elevati”.

“Non è affatto vero - concludono - che vi sia una forte discesa dei costi delle case: nelle aree metropolitane i prezzi sono pressoché stabili, tutt'al più si registra qualche lievissima diminuzione nelle zone più marginali e periferiche.

Occorre quindi il ridimensionamento dei prezzi, coerentemente con le sane logiche di mercato, in concomitanza con una riduzione della tassazione”.



Da quanto scrivi si direbbe che i prezzi delle case sono gli unici ad aver tenuto un andamento lineare e ad aver soddisfatto le aspettative.
Che colpa ne ha l'immobiliare se nell'ultimo ventennio abbiamo rinunciato ai contratti a tempo indeterminato, alla professionalità nell'ambito lavorativo e ad avere una retribuzione in linea con l'aumento dei costi?
Si recrimina al settore di avere prezzi folli quando ad essere folle è quanto nell'economia capitalistica dell'ultimo decennio soprattutto ma preparate in quello prima, si è fatto del mercato del lavoro e del poteredi acquisto delle famiglie.
Le case hanno raggiunto un costo tale da rendere necessario per il loro acquisto un numero spropositato di mensilità, ma questo non è avvenuto per colpa di un mercato immobiliare impazzito ma perché gli stipendi rispetto all'inflazionereale hanno preso la parte sbagliata del bivio.
Hanno voluto globalizzare facendo credere a tutti che questo fosse un bene, poi hanno prodotto dove il costo del lavoro era inferiore per vendere dove ancora c'era richiesta ma senza che i governi mettessero dazi che consentissero anche alle aziende interne di mantenere una competitività accettabile, ora se la prendono con il mercato delle case che dovrebbe crollare per soddisfare delle proporzioni logiche tra stipendi e costi...
...mi vien da ridere.
In questo paese se gli italiani non sono ancora a livelli da terzo mondo lo dobbiamo proprio all'italica propensione ad accumulare ricchezza immobiliare perché senza questa autogestita tutela finanziaria, se dovessimo affidarci a quello che la nostra politica, il nostro sistema bancario, le multinazionali che operano nel paese sono state in grado di fare per noi... Potremmo giusto chiedere la carità...ma all'africa.
 

Silano

Membro Attivo
Privato Cittadino
E' proprio vero

Se gli Italiani avessero investito in borsa invece che in immobili dal 2006 ad oggi avrebbero perso in molti casi oltre il 90% del capitale ( e parlo di azioni importanti)[DOUBLEPOST=1371669891,1371669867][/DOUBLEPOST]E' proprio vero

Se gli Italiani avessero investito in borsa invece che in immobili dal 2006 ad oggi avrebbero perso in molti casi oltre il 90% del capitale ( e parlo di azioni importanti)
 

topcasa

Membro Storico
E' proprio vero

Se gli Italiani avessero investito in borsa invece che in immobili dal 2006 ad oggi avrebbero perso in molti casi oltre il 90% del capitale ( e parlo di azioni importanti)[DOUBLEPOST=1371669891,1371669867][/DOUBLEPOST]E' proprio vero

Se gli Italiani avessero investito in borsa invece che in immobili dal 2006 ad oggi avrebbero perso in molti casi oltre il 90% del capitale ( e parlo di azioni importanti)
si i rischi sono forti, ma anche l'immobile si sta rilevando un pessimo investimento per quesgli anni. Ma desso si compra abbastanza bene
 

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