Sì, l' immobile è per intero di mia madre, dato che lo ha avuto per successione da mio nonno e non è entrato in comunione di beni con mio padre, peraltro deceduto da più di 20 anni. Mi è venuta l' idea che potrei proporne la vendita in nuda proprietà a un vicino che potrebbe essere interessato. E se anche in questo caso dovesse esserci il diniego di mio fratello, be'...allora...!
Nel nome del buonsenso, convinti di essere nel giusto, si commettono errori grossolani.
Nulla di personale Ninetta sia chiaro.
Ma oltre a non condividere la tua linea, nella vicenda vi e' parecchia nebulosita' scaturita dall'astio.
Intanto, di tutti gli attori presenti, l'unica che vuol vendere sei tu.
Tralascio di approfondire commenti pur possibili, dal fatto che a cio', si aggiunge l'aggravante, che non hai neppure il titolo per farlo.
Come dubito che, nelle vendite effettuate nel passato, tu possa essere rimasta completamente "a bocca asciutta".
Non entro nel merito.
Perche' cio' non e' interesse di nessuno.
Ma, se cio' e' avvenuto, sicuramente lo e' stato con la buona pace dei tuoi genitori.
Difficile pensare che una signora ligia ai doveri e che paga tutte le tasse puntualmente, possa meritarsi dalla madre tanto sgarbo.
Premesso cio', anche Un avvocato dei piu' sgangherati, si confrenterebbe con te, come fossi una matta.
Dividere una proprieta' senza esserne proprietari.
In alternativa indurre, fare pressione, esortare, una persona anziana.
Affinche' acconsenta ad una decisione forzata.
Di cedere, fare testamenti, avverso o peggio, escludendo gli altri congiunti.
Per andar a svendere, o vendere, l'unico bene rimasto nelle sue disponibilita', per finire chissa' dove.
Cio', per le questioni debitorie in cui versa tuo fratello, di cui pure nulla conosci.
Se fossi la nonna, con questi sereni rapporti che hanno i miei figli, me ne starei quatta quatta in casa mia.
Altro che usufrutto.
"Pudore" che quei figli, come poi spesso accade, sono disposti a sacrificare, cammin facendo nella loro fin li', inutile azione di vendita.
Ma forse, il fatto che tuo fratello non voglia affatto vendere, puo' evitare il peggio di quei gravi errori.
Come se tuo fratello domani cominciasse ad adoperarsi per vendere la casa che condividi con la tua famiglia.
Con la seria intenzione di sbatterti fuori di casa.
Tanto hai un marito no?
Tu ti sei fatta una altra casa e un' altra famiglia e lui no.
Cosi' va' la vita.
Per paradosso il tuo peggior timore e' invece la miglior soluzione ad ogni problema.
Infatti, se e appena un pignoranento dovesse colpire i diritti di proprieta' del tuo consanguigno, si manifesterebbe quella opportunita', cosi' tanto agognata della vendita.
Sono lieto che tu abbia postato un simile quesito.
Mi occupo spesso di compravendite provenienti da mortis causa.
Andando a procacciare in quegli ambiti di vendita.
Tanti colleghi del forum lo sanno.
Spesso si sono stupiti della mancanza di "tatto" di questo procacciare, ponendo il veto dell'etica professionale su questa pratica.
Oggi ne hanno una piu' chiara idea:
Molto spesso i contendenti ehmm.. chiedo scusa i coeredi,
non vedono l'ora di firmare.
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