L’ abbigliamento dell’agente immobiliare: classico, pratico o sportivo?
Fino agli anni ’60 in Italia gli uomini di tutte le classi sociali, quando uscivano e facevano vita sociale, indossavano, persino nel periodo estivo, quasi tutti, la giacca e la cravatta. Era praticamente un obbligo sociale, una tradizione, un vincolo di costume. Era impensabile andare fuori, in maglietta o solo con la camicia. Era considerato sconveniente, una cosa da persona maleducata, incivile o, al limite, da individuo senza mezzi economici.
Solo durante un lavoro manuale, in cantiere, in fabbrica, in campagna, si poteva stare in camicia o in canottiera.
Naturalmente un impiegato, un docente, un medico, o semplicemente un ragioniere, doveva, naturalmente, presentarsi sul lavoro nella “divisa” obbligatoria che prevedeva, invariabilmente, la classica giacca e ancor la più classica cravatta, possibilmente abbinata nella tonalità.
Passati 50 anni, che, sul piano del costume e delle abitudini, sembrano 500, praticamente la giacca e la cravatta “combattono” la loro residua vita solo sulle spalle e intorno al collo del bancario e dell’ Agente Immobiliare.
Persino professori universitari, medici, per non parlare del semplice impiegato di concetto, l’hanno eliminate ormai da anni e le tengono riposte nel fondo degli armadi, sotto naftalina.
Si rispolverano solo in caso di avvenimenti importanti, per fatti, incontri, cene e feste che si reputano fondamentali.
Ma nella vita lavorativa di tutti i giorni sono capi che appaiono fuor moda, dejà vu, poco pratici e a volte ingombranti, se non proprio d’impaccio. E’ tuta una cognizione estetica che è mutata radicalmente.
Allora mi chiedo: perché gli Agenti Immobiliari specialmente quelli dei franchising, li ritengono necessari per un abbigliamento vincente? Consoni e coerenti alla professione del mediatore? Idonei a creare un’immagine migliore e più credibile?
Oggi giorno, perché il professore universitario insegna tranquillamente col maglioncino a girocollo, mentre il rampante e, a volte, arrogante se non proprio incompetente “giovane di bottega” di uno dei tanti studi immobiliari, deve indossare obbligatoriamente la giacca e la cravatta?
Forse è un modo per “coprire” le proprie manchevolezze ed insicurezze?
O è un modo per comunicare attendibilità ed affidabilità al cliente?
O è un modo, un po’ antico ma sempre valido, per portare rispetto e confermare la stima verso tutti quelli che entrano in contatto con lui?
Gli utenti di questo blog cosa ne pensano della importante questione del look del mediatore?
Confermate la validità perenne della giacca e cravatta?
O siete ormai decisi al rinnovamento del suo guardaroba?
E, allora, allo stile professionale dell’ agente immobiliare si adatta meglio l’abbigliamento sportivo o quello sobrio e pratico?
E lo stile degli abiti delle gentili donne agenti immobiliari come deve essere?