Ho letto con attenzione l’articolo del link indicatomi … alcune eccezioni devo muoverle giusto per dovere di cronaca e non per spirito polemico.
Anna
Si, sono giovane e mi sono affacciato da soli 3 anni sul mercato immobiliare, devo desumere che dal dettaglio e dalla profondità delle tue considerazioni tu al contrario abbia una conoscenza ben più che superficiale, ahimè non potendolo aprioristicamente sapere ti ho sottoposto una lettura banale e mal circostanziata.
E' d'altronde sotto gli occhi di tutti che una sproporzione esiste, aiutata nel tempo da allegri criteri di concessione del credito e, non secondariamente, dall'assenza nel decennio scorso di un investimento alternativo poco volatile e capace di simili ritorni.
Ahimè (che devo e ho dovuto molto attendere) e ahivoi (che assistete ad una riduzione delle transazioni) il vento è cambiato. Falsamente illusi che l'immobiliare con si svaluta mai (quantomeno in termini reali e non nominali) molti proprietari rifiutano di accettare la nuova realtà, è comprensibile...quello immobiliare è un investimento che assorbe la quota prevalente dei risparmi e non è accettabile mettere in conto una perdita secca del 15-20-30%.
Un investitore può essere disposto ad affrontare un loss paragonabile nel caso di piccoli investimenti su un mercato storicamente volatile (come l'azionario) ma dalla casa no, non lo accetterei a cuor leggero nemmeno io di aver perso (o non guadagnato) 50 -60 mila euro in un paio d'anni.
E' d'altronde questa una trappola cognitiva che porterà probabilmente i più disperati di loro, quelli che veramente hanno bisogno di vendere e di ridimensionarsi, ad un progressivo peggioramento delle loro prospettive: stanno per assistere ad un prossimo aumento della quota interessi del loro finanziamento (può l'euribor andare ancora più giù??) a fronte di un bene che non si rivaluta (anzi...) e con prospettive occupazionali in stagnazione.
Forse Anna potresti investire le tue indubbie conoscenze nello spiegare (se già non la sta facendo) ad alcuni di questi soggetti che i cicli immobiliari sono cicli lunghi, pluriennali, il calo proseguirà, se non altro in termini reali.
Potresti rammentare loro che una mancata perdita "nominale" si può rivelare un clamoroso fiasco in termini reali, vedasi gli anni '90 in cui ad una stabilità dei prezzi corrispondevano investimenti alternativi (titoli di stato) con un rendimento annuo del 10% e, perciò una perdita secca del 50-60% in termini reali sul comparto immobiliare....io questo panorama non l'ho visto, ero troppo giovane, tu forse sì e potrai dissentire ma credo solo in parte.
Molti non capiranno, o non vorranno capire, i più avveduti, o forse quelli che hanno comprato in epoche più remote, si adegueranno e contribuiranno ad una più veloce chiusura della parte ribassista del ciclo.
Il tutto è in termini molto teorici, la "trincea" figuriamoci, è senz'altro un'altra cosa....
Saluti