Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
La notizia non è vera, anzi è forviante e non degna di questo forum.

Se non hanno un titolo opponibile vanno fuori
senza problemi , se hanno un contratto di affitto
opponibile va rispettato.

Ovviamente la mia domanda era retorica.

Vedo un lontano riferimento alla assegnazione di casa coniugale, immagino. Ma anche in questo caso il raggiungimento della maggiore età non c'entra una mazza.
 

jaerko

Membro Junior
Privato Cittadino
GrazIe per le vostre risposte :).

L'immobile in questione è occupato dal debitore e dalla sua famiglia, quindi viene venduto nello stato di "libero". Nella perizia non si parla di diritti di abitazione che siano stati trascritti.
Quindi se ho capito bene in un caso come questo non è possibile che sia concesso all'attuale proprietario l'uso dell'appartamento fino al compimento della maggiore età della figlia?
 

jos611

Membro Attivo
Professionista
Approfitto del thread per dare sfogo alla mia vena polemica...
Alla luce della riforma delle procedure esecutive (cosa buona e giusta che ha migliorato di molto le cose) non sarebbe stato semplice prevedere che le case vengano liberate PRIMA di metterle all'asta?
In questo modo, con aste di immobili sempre già liberi, meno persone avrebbero paura ad avvicinarsi a quel mondo e le procedure guadagnerebbero più soldi. Troppo facile?
Da un punto di vista procedurale, sarebbe la cosa più logica.
Da un punto di vista "umano", no.
Non dimentichiamo infatti che in quegli immobili ci vivono delle persone, a volte famiglie intere. E non ha senso buttarle in mezzo a una strada se non c'è davvero un impellente motivo - ricordo che le aste deserte sono ormai una consuetudine.
Quanto al fatto che molti abbiano paura ad avvicinarsi a quelle procedure, non lo vedo affatto come un male. Anzi! Almeno la concorrenza diventa un po' più sostenibile e si vende qualche casa in più col canale tradizionale
 

Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Da un punto di vista procedurale, sarebbe la cosa più logica.
Da un punto di vista "umano", no.
Non dimentichiamo infatti che in quegli immobili ci vivono delle persone, a volte famiglie intere. E non ha senso buttarle in mezzo a una strada se non c'è davvero un impellente motivo - ricordo che le aste deserte sono ormai una consuetudine.
Quanto al fatto che molti abbiano paura ad avvicinarsi a quelle procedure, non lo vedo affatto come un male. Anzi! Almeno la concorrenza diventa un po' più sostenibile e si vende qualche casa in più col canale tradizionale

1) molte aste vanno deserte perché molte persone hanno paura che poi la casa non si liberi o che l'occupante sia un poco di buono.
2) se le aste vanno male (si vende poco e a poco) ci rimette tutta la società, compresi noi.
3) il lato umano in un discorso di business c'entra poco, semmai se ne occuperà lo stato (fa ridere, lo so). Anche perchè in Italia il lato umano di solito viene utilizzato per gestire/nascondere interessi politico/economici (vedi business delle case occupate o simili)
 

Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Se ribassano di più è un vantaggio per chi compra,
non vedo problemi

Le garanzie pesantemente svalutate, i tempi lunghi di recupero del credito incagliato, sono tra i fattori che possono causare difficoltà ad erogare crediti da parte delle banche. Se le banche erogano meno o a prezzo più alto o con % di intervento più basse ne soffre tutto il mercato.
 

jos611

Membro Attivo
Professionista
1). Anche perchè in Italia il lato umano di solito viene utilizzato per gestire/nascondere interessi politico/economici (vedi business delle case occupate o simili)
Condivido senz'altro l'ultima tua frase, quella che ho quotato. E comprendo la ratio delle tue considerazioni: ma le trovo deboli rispetto ad altre secondo me prevalenti. La prima delle quali, l'hai già detta tu mettendo tra parentesi come l'idea che se ne debba occupare lo Stato fa ridere (anche se c'è da piangere). Poi altre minori.
Tra cui la realtà nuda e cruda che vede le aste deserte non per la paura di liberare gli immobili (per quello basta informarsi, come ha fatto l'utente sopra, e passa subito la paura) ma poiché rispecchianti l'andamento generale del mercato immobiliare; il costo della procedura di liberazione, che a immobile assegnato viene prelevato dal prezzo versato mentre anticipando i tempi andrebbero anticipati anche i costi.
Dulcis in fundo, se lo Stato davvero si occupasse dell'aspetto sociale e umano (leggi: mettesse case a disposizione gratuitamente, o quasi), quel costo ricadrebbe comunque sulla collettività: ché le case costano! E, quando costruisce lo Stato, costano anche molto, molto di più (per ovvi motivi che non credo di dover specificare). Dunque il discorso dei costi sociali collaterali risulta insussistente
 

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