jos611

Membro Attivo
Professionista
Si, ma sarebbe distribuito anziché concentrato sui privati sfortunati, c'è una bella differenza.
Non parlavo del merito, su quello si potrebbe aprire un dibattito infinito. Mi riferivo alla questione costi sociali (se le aste non van deserte non è un costo per la collettività ecc. ). I costi sociali, come è evidente, ci sarebbero anche se lo Stato facesse il suo dovere. Dunque l'eccezione sollevata è debole, almeno su questa aspetto
 

Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Mi sono spiegato male.
Il costo sociale delle aste deserte è la minore propensione al credito delle banche. Più è difficile e costoso recuperare i crediti incagliati meno volentieri viene concesso nuovo credito. O comunque più alte sono le perdite delle banche (che poi finiamo a pagare noi tutti).
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Da un punto di vista procedurale, sarebbe la cosa più logica.
Da un punto di vista "umano", no.
Non dimentichiamo infatti che in quegli immobili ci vivono delle persone, a volte famiglie intere. E non ha senso buttarle in mezzo a una strada se non c'è davvero un impellente motivo - ricordo che le aste deserte sono ormai una consuetudine.
Quanto al fatto che molti abbiano paura ad avvicinarsi a quelle procedure, non lo vedo affatto come un male. Anzi! Almeno la concorrenza diventa un po' più sostenibile e si vende qualche casa in più col canale tradizionale

Forse tu ignori un fatto degno di nota, visto che parli di lato umano. Ti faccio un esempio:

Debito con la banca erogatrice del mutuo: 120k.
Valore di mercato dell'immobile nella compravendita normale: 120k.
Valore di aggiudicazione all'asta: 60k.

Sai che al debitore, che dovrà lasciare casa perchè non l'ha pagata quindi non è sua, gli rimane un debito di 120-60=60k? (trascuro le spese per la procedura). Che molto probabilmente il suo debito durerà per tutta la vita, non potrà più intestarsi un bel nulla e non gli concederanno più neppure un finanziamento per un televisore? Pignoramento del quinto dello stipendio ecc...

Se le case fossero vuote, le aste più pubblicizzate è assumessero quasi le sembianze di una compravendita normale, il valore di aggiudicazione salirebbe notevolmente, tendendo a quei 120k di valore commerciale. A quel punto il debitore non avrebbe più casa, ma anche nessun debito.

Bene. In questo caso il debitore lascerà sì la casa, ma quantomeno non avrà più debiti. E questo è il nocciolo di tutta la questione...
 

marco tartari

Membro Attivo
Professionista
Forse tu ignori un fatto degno di nota, visto che parli di lato umano. Ti faccio un esempio:

Debito con la banca erogatrice del mutuo: 120k.
Valore di mercato dell'immobile nella compravendita normale: 120k.
Valore di aggiudicazione all'asta: 60k.

Sai che al debitore, che dovrà lasciare casa perchè non l'ha pagata quindi non è sua, gli rimane un debito di 120-60=60k? (trascuro le spese per la procedura). Che molto probabilmente il suo debito durerà per tutta la vita, non potrà più intestarsi un bel nulla e non gli concederanno più neppure un finanziamento per un televisore? Pignoramento del quinto dello stipendio ecc...

Se le case fossero vuote, le aste più pubblicizzate è assumessero quasi le sembianze di una compravendita normale, il valore di aggiudicazione salirebbe notevolmente, tendendo a quei 120k di valore commerciale. A quel punto il debitore non avrebbe più casa, ma anche nessun debito.

Bene. In questo caso il debitore lascerà sì la casa, ma quantomeno non avrà più debiti. E questo è il nocciolo di tutta la questione...


D'accordo al 10%
 

jos611

Membro Attivo
Professionista
Forse tu ignori un fatto degno di nota, visto che parli di lato umano. Ti faccio un esempio:
Forse, anzi sicuramente, tu ignori quanti immobili abbia acquistato io all'asta nel corso della mia "carriera imprenditoriale".
Ciò che sostieni è chiaro non solo a me ma penso a chiunque abbia un minimo di dimestichezza con queste procedure immobiliari. Ma non c'entra nulla con la discussione in corso, almeno nella parte da me iniziata.
La questione è semplicissima: fermo restando che non sempre l'occupante coincide con l'esecutato, precisato che anche laddove ciò si verifichi l'esecutato stesso ha poi un corollario parentale che ne subisce le coseguenze senza esserne tuttavia artefice (come appunto nel caso in parola), il punto della vexata quaestio è che appare del tutto inutile, se non contropruducente dal punto di vista economico e crudele da quello umano, sbattere in mezzo alla strada delle persone laddove non ve ne sia impellente bisogno.
La cosa avverrà, è ovvio e non v'è rimedio, se e quando l'immobile verrà assegnato.
Farlo prima non solo non ha senso, non solo è una persecuzione inutile, ma significa anche per il procedente anticipare dei costi.
Dov'è, dunque, il senso di tutto ciò?
Quanto ai prezzi di partenza delle aste, probabilmente non ti è molto chiaro il meccanismo su cui si muove il tutto
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Farlo prima non solo non ha senso, non solo è una persecuzione inutile, ma significa anche per il procedente anticipare dei costi.
Dov'è, dunque, il senso di tutto ciò?
Quanto ai prezzi di partenza delle aste, probabilmente non ti è molto chiaro il meccanismo su cui si muove il tutto

Non c'è bisogno di fare a gara a chi ce l'ha più grosso.
Credo che per la visita degli interessati all'acquisto, conviene avere l'immobile libero. Spiegheresti il meccanismo a me non molto chiaro?
 

jos611

Membro Attivo
Professionista
Come no?
Il meccanismo di formazione del prezzo fonda sull'immediato realizzo, che è necessariamente diverso da quella "compravendita normale" di cui parlavi sopra. A questo aggiungi le rigidità intrinseche alla procedura (non hai a che fare con un privato, con il quale puoi discutere, chiedere chiarimenti e magari trattare - sia sul prezzo che sulla modalità), e ti appare chiaro come il prezzo di un'asta, almeno alla base di partenza, deve, ripeto: DEVE essere notevolmente più basso.
Poi, nel corso dell'asta, ho visto più volte quel prezzo salire fin oltre ai livelli della "normale comparavendita". Ma questo è un altro discorso.
Il fatto che l'immobile occupato possa fungere da deterrente, tale da deprezzare, è una mera illusione. L'immobile si distingue tra occupato con titolo, e in quel caso non lo puoi liberare, oppure senza titolo: e lì non viene deprezzato poiché ormai lo sanno tutti che la procedura non guarda in faccia a nessuno e l'immobile te lo libera.
Siamo nell'era di internet, anche l'ultimo profano può accedere a queste informazioni (com'è appunto il caso del privato che ha aperto questo thread). Trattare i cittadini da minorati è oggi fuori luogo.
Dopodiché, riguardo l'ammontare del debito e la sua formazione, forse non sai che ogni passaggio della procedura è a carico del creditore.
Anche il liberare l'immobile. Se lo si fa ad immobile assegnato, la cifra viene prelevata dal deposito dell'assegnatario. Se lo fai prima, anticipa il creditore. E aumenta inutilmente il debito dell'esecutato (ad immobile assegnato almeno aumenta a ragion veduta). Senza contare che, laddove l'esecutato stesso abbia a cuore questo aspetto, nulla gli vieta di liberare sponataneamente.
O, anche qui, consideriamo il medesimo un minus habens e procediamoa tutelare il "suo bene" anche contro la sua volonta?

...è ora di scendere un po' dal pero, ragazzi!
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto