Posto che la presenza del gravame esistente, determina una responsabilita', penale per quell'intermediario che l'ha omessa negli atti.
Giacche' questi non poteva non sapere.
Che la banca non se ne sia accorta, ancor prima di chiudere la perizia, appare inverosimile.
Alcune perizie, su questa qualita' di immobili, vengono formulate con duplici valori.
Una con il valore effettivo e l'altra che tiene conto di quello con l'immobile, liberato da quel vincolo.
Altre perizie, in presenza di diritti piu stringenti oppure piu' estesi da sciogliere, vengono sospese.
Giacche' in quello stato di diritto, l'immobile risulta sgradito, da trarre in garanzia dell'esposizione.
Pure la tempistisca di delibera, contratta in termini cosi' limitati, e' improbabile.
Mentre sono risibili, le contestazioni riferite allo slittamento, della data del rogito.
Da qui si puo' osservare, che se la pratica non e' una di quelle del tutto sgangherate o peggio maneggiate, allora dobbiamo per forza ritenere che l'amico Renato, non la racconta tutta.
Il punto e' sempre lo stesso.
Quelli che subordinano gli effetti del contratto al mutuo, pretendono di non rischiare nulla, fino all'ultimo momento.
Nelle fasi iniziali dell'avvio delle prassi, appaiono come agnellini, financo a ritenere superflui requisiti fondamentali del contratto, quali quelli che indicano la data del definitivo.
Non appena conseguono, il nulla osta della banca, diventano leoni implacabili.
Venti giorni di ritardo, cagionato da normali tempi tenici, determina la fine del mondo.
Il venditore, come ha bene osservato @jos611, fino alla settimana scorsa non aveva certezza alcuna.
Nessuna caparra, nessun preliminare, nessun termine.
Il nulla mischiato col niente.
Mentre ora, il venditore deve sgomberare, liberare e svincolare, sedutastante.
Pena la revoca dell'acquisto.
Che puo' avvenire, in maniera molto pratica, per il semplice fatto che non sia stata mai versata una caparra.
Senza districarsi tanto scomodando chissa' quali cavilli contrattuali.
Evidentemente ci troviamo nel mezzo di una pratica di quelle sgangherate.
Dove l'intermediario, lavora con di quei soggetti, lasciati liberi di potersi sottrarre all'acquisto, anche all'ultimo momento.
Finira' che avra' lavorato per due mesi senza concludere la vendita.
Tra questo e quello ben gli sta'.
Giacche' questi non poteva non sapere.
Che la banca non se ne sia accorta, ancor prima di chiudere la perizia, appare inverosimile.
Alcune perizie, su questa qualita' di immobili, vengono formulate con duplici valori.
Una con il valore effettivo e l'altra che tiene conto di quello con l'immobile, liberato da quel vincolo.
Altre perizie, in presenza di diritti piu stringenti oppure piu' estesi da sciogliere, vengono sospese.
Giacche' in quello stato di diritto, l'immobile risulta sgradito, da trarre in garanzia dell'esposizione.
Pure la tempistisca di delibera, contratta in termini cosi' limitati, e' improbabile.
Mentre sono risibili, le contestazioni riferite allo slittamento, della data del rogito.
Da qui si puo' osservare, che se la pratica non e' una di quelle del tutto sgangherate o peggio maneggiate, allora dobbiamo per forza ritenere che l'amico Renato, non la racconta tutta.
Il punto e' sempre lo stesso.
Quelli che subordinano gli effetti del contratto al mutuo, pretendono di non rischiare nulla, fino all'ultimo momento.
Nelle fasi iniziali dell'avvio delle prassi, appaiono come agnellini, financo a ritenere superflui requisiti fondamentali del contratto, quali quelli che indicano la data del definitivo.
Non appena conseguono, il nulla osta della banca, diventano leoni implacabili.
Venti giorni di ritardo, cagionato da normali tempi tenici, determina la fine del mondo.
Il venditore, come ha bene osservato @jos611, fino alla settimana scorsa non aveva certezza alcuna.
Nessuna caparra, nessun preliminare, nessun termine.
Il nulla mischiato col niente.
Mentre ora, il venditore deve sgomberare, liberare e svincolare, sedutastante.
Pena la revoca dell'acquisto.
Che puo' avvenire, in maniera molto pratica, per il semplice fatto che non sia stata mai versata una caparra.
Senza districarsi tanto scomodando chissa' quali cavilli contrattuali.
Evidentemente ci troviamo nel mezzo di una pratica di quelle sgangherate.
Dove l'intermediario, lavora con di quei soggetti, lasciati liberi di potersi sottrarre all'acquisto, anche all'ultimo momento.
Finira' che avra' lavorato per due mesi senza concludere la vendita.
Tra questo e quello ben gli sta'.
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