o non ho ancor capito se per gli AI c'è il dovere deontologico di comunicare alle parti in modo equidistante le condizioni che si stanno creando attorno alla vendita di immobile.
Se tu presenti un'offerta scritta, l'AI è obbligato a presentarla. L’art. 1759 C.C. stabilisce al primo comma che il mediatore ha l’obbligo di comunicare alle parti le circostanze a lui note, relative alla valutazione e alla sicurezza dell’affare, che possono influire sulla conclusione di esso. Già questo, a mio parere, dovrebbe bastare per chiudere la discussione.
La casa non è un paio di scarpe, l'acquirente non fa le proposte al ribasso pensando che se non compra quella ne ha subito un altra.
Che non sia un paio di scarpe, è evidente. Tutto il resto sono solo tue supposizioni. Personalmente ho sempre fatto proposte ribassate, anche di molto, in alcuni casi. Qui tu dirai che io non faccio testo perché sono un "professionista" delle compravendite. Bene, negli ultimi due anni ricevo costantemente proposte ribassate, quando vendo, anche di molto. Se questa non è la regola degli ultimi anni (proposte sempre più basse della richiesta, a volte, o spesso, anche oltre il 10%), chiedo a qualche AI di smentirmi.
Non sarebbe un mediatore, almeno nei confronti dell'acquirente. D'altronde, se esiste un altro pretendente, il venditore e l'acquirente che trattano lo faranno sapendolo, se invece tu porti entrambe le proposte al venditore, di sicuro non lavori per gli acquirenti.
Il mediatore deve solo essere imparziale, non fare gli interessi di uno e dell'altro. Ha l'obbligo di presentare le proposte scritte. Se per un immobile ci saranno più richieste, il mediatore deve informare il venditore. Se ci sono proposte scritte, con tanto di assegno, le deve obbligatoriamente presentare. Ma scherziamo.
Stiamo ragionando sul caso in cui un immobile fa gola a più acquirenti, un caso non proprio "diffusissimo" di questi tempi. Ma dove è scritto che è corretto che un acquirente non deve avere alcuna concorrenza? E allora, se non ci fosse esclusiva, il proprietario non avrebbe forse la possibilità di scegliere fra più proposte pervenute da diversi AI? Dirò di più. Se io acquirente presento una proposta, e l'AI non l'accetta, in primis lo denuncio, in secondo luogo provvedo direttamente io a presentarla al proprietario.
Pensoperme, credo tu abbia un'idea diversa di cosa sia la mediazione. Essere sopra le parti, non significa guidare la trattativa a proprio piacimento. Escludere a priori altre offerte vuol dire guidare una trattativa. Tra le altre cose, anche a proprio (dell'Ai) danno. Così si altera alla grande il concetto di libero mercato, basato su domanda e offerta. Il mediatore deve solo mettere insieme, fare un "matching", tra domanda e offerta. Se l'offerta è molto alta, il vantaggio è di chi compra (come in questo momento). Se invece c'è più domanda, ovviamente se ne avvantaggerà il proprietario. Ma il mediatore non può alterare questo meccanismo dando delle priorità temporanee.
E' il mercato, bellezza.
La realtà è ben diversa, ovviamente, e spesso peggiore da un punto di vista etico. Non per altro mi ero meravigliato all'inizio. Molti AI (non tutti ovviamente) spesso decidono all'insaputa del proprietario, nel caso di più proposte, e l'asta la fanno direttamente loro. Questo sì che è un fatto grave.
Mi chiedevi cosa succederebbe se, con due offerte di 80 e 90, il proprietario chiedesse 95. Bene, ti sei mai trovato in questa situazione da proprietario, recentemente? Io si. Ti assicuro che se 90 è un prezzo che può andarti bene, lo prendi alla grande! Chi ti assicura, infatti, che uno o entrambi i proponenti siano disposti ad andare a 95? Se non accetti, a tuo rischio e pericolo. Questo forum è pieno di discussioni in cui la gente ci ripensa anche dopo aver firmato, figuriamoci se si può giocare al rialzo in questo modo. Però, in qualche modo, la trattativa "uno a molti" si autoregola da sé, se fatta a "buste chiuse". Diventa iniqua se i proponenti vengono aggiornati di cosa fa l'altra parte proponente.
Ancora. Ritengo che chi cerca casa non sia affatto penalizzato. Può infatti rivolgersi a più agenzie, cercare da solo, inoltrare una proposta a proprio piacimento. Un proprietario che affida la vendita in esclusiva, invece, non ha altra scelta.
Chiudo con un interrogativo retorico e un po' provocatorio: allora faccio bene a non affidarmi ad una sola agenzia in esclusiva, se le cose stessero davvero così?