Parto sempre dal presupposto che chi ci scrive lo faccia in buona fede.
Ora, i presupposti stessi della proposta (assenza di assegno di caparra ed irrevocabilità per 30 giorni) sono allucinanti ed è ovvio che qualsiasi persona che abbia un po' di esperienza nel nostro settore non avrebbe mai accettato di firmare un obbrobrio simile.
Ma anche qualsiasi agente che ambisca alla minima professionalità non avrebbe mai fatto firmare una proposta del genere... a meno che non fosse interessato semplicemente a mettere le parti nelle condizioni di "dovergli" qualcosa...
Da quello che scrivi mi è parso di capire come che fosse quasi giusto "punire" il cliente sprovveduto e facilone... benchè, magari proprio per queste sue carenze, si fosse rivolto ad un professionista del settore.
Conoscendoti, potrebbe trattarsi di un'impressione sbagliata che mi smentirai tu stesso!
Ora possiamo disquisire sulla professionalità del collega, ma resta il fatto che come ho già scritto, nei miei 38 anni di attività mi è capitato diverse volte di raccogliere proposte non accompagnate da un assegno (per svariate ragioni: non avevavo il conto corrente, non avevano con sè il blocchetto, preferivano consegnarlo in un secondo, momento, ecc...) ma consegnato solo successivamente (almeno un paio di volte anche dopo avvenuta l'accettazione della proposta).
Non per questo mi sento di aver agito con scarsa professionalità.
Ma questa è la mia personale esperienza.
Anche io parto dal presupposto che chi scrive per avere suggerimenti e chiedere pareri racconti la verità.
Ciò che fa pensare sono i motivi che il collega avrebbe presumibilmente avuto nel "raggirare" il cliente,
Se ne ho un vantaggio economico immediato o a breve, posso capire (ma ovviamente non giustificare) il modus operandi, ma se non c'è un assegno cosa posso sperare di ricavarne qualora il cliente ci ripensasse?
L'unica cosa a cui posso ambire è quella di intentare una causa civile, costosa e annosa ........... e quale sarebbe il senso o il vantaggio economico?
Ecco perchè come ho scritto dubito del racconto fornito.
A meno che, come scritto, il collega non sia un totale e perfetto idiota.
Per lo stesso motivo, come scrivi tu, tendo a "punire" il cliente facilone (ovvero perchè a parer mio il racconto non è veritiero, e perlomeno è edulcorato).
Fosse invece tutto vero (cosa di cui dubito fortemente per i motivi anzidetti), allora punirei (come già ho scritto) il collega (bastonandolo e radiandolo); fermo restando la faciloneria del cliente, che comunque non è da sottovalutare, anzi !