Il catasto è solo un registro e serve solo a far pagare le tasse.
L'unica cosa che interessa al catasto è calcolare la rendita, per questo la Circolare n. 2 del 9 luglio 2010, ha precisato che quando la planimetria catastale non riproduce fedelmente la situazione attuale dell'immobile, l'intestatario deve presentare, prima del rogito, una denuncia di variazione, allegando la planimetria aggiornata.
l'ag del territorio però è stata meno *talebana* di molti, infatti a pg 10 consente di attestare la conformità della planimetria anche in presenza di lievi modifiche interne, come lo spostamento di una porta interna o di un tramezzo, che pur variando la superficie utile dei vani interessati non modificano il numero dei vani nè la loro funzionalità.
e quindi NON comportano una variazione della rendita catastale.
Anche perchè le piantine catastali disegnate a mano spesso e volentieri hanno solo una vaga somiglianza con l'abitazione e spessissimo finestre e portefinestre sono disegnate uguali.
Perfetto, questi sono i fatti. Esattamente quello che ho riportato io (anzi, la circolare, visto che ho riportato il virgolettato).
Secondo me rimane comunque il diritto dell'acquirente di pretendere una situazione perfettamente allineata
Qui entriamo nel soggettivo. Infatti hai giustamente premesso il "secondo me". Io non sono d'accordo sul "diritto dell'acquirente". Posso capire che sia auspicabile, e posso anche capire che sia di buon senso. E posso anche capire che, io proprietario che voglio vendere, se non sono un fesso, faccio passare questa cosa come concessione in fase di negoziazione, e poi alla fine le cose si sistemano "in amicizia". Ma la legge non mi obbliga, quindi l'acquirente non ha nessun diritto. Vuole avere la perfetta corrispondenza? Può farlo a proprie spese. Questo deve essere chiaro. All'atto pratico siamo d'accordo, ma la legge non deve essere interpretata ad uso e consumo.
Oggi in molti vedete la cosa in questo senso, solo perché ci sono molti venditori e penuria di acquirenti, e gioco forza, tocca al venditore "calare le braghe", in caso di un'insensato braccio di ferro (cosa stupida da fare a mio parere), perché altrimenti rischia di far sfumare la trattativa. Se invece un immobile fosse molto appetibile, e ci fosse la concorrenza da parte di più acquirenti, sarebbe la stessa cosa? Neanche per idea, ovviamente. L'ago della bilancia protenderebbe per il venditore (solita questione della domanda e dell'offerta).
Se qualcuno nega questo, non sa come andavano gli affari solo 4 o 5 anni fa.
Questo discorso per dire che un conto è ciò che è obbligatorio per legge, un conto è verificare ciò che è più conveniente all'atto pratico. Quindi, che sia di buon senso per il venditore prevenire, oggi, ogni possibile contestazione da parte di un acquirente (prezioso come un bicchiere d'acqua nel deserto), è fuori discussione. Che sia un suo obbligo, assolutamente no. Ovviamente per lo specifico caso della porta o di situazioni che rientrano in quanto dice la circolare.
Se hai una veranda abusiva, o stai usando un garage come ufficio, è evidente che stiamo parlando di tutt'altro!