Ma non scherziamo. Demografia a picco, contratti atipici, flessibilità e mobilità lavorativa (quando c'è), parco immobili vetusto, quantità assurda di immobili invenduti in mano a banche, tribunali e anziani.
Ma dove vedete questo mercato vivace? Escludiamo per favore dalle analisi generali il lusso e i centro-centro delle città maggiori che hanno sempre fatto mercato a parte.
Chi dovrebbe comprare? I giovani che sanno già di poter contare sugli immobili che erediteranno da genitori nonni e zii (ipermattonizzati degli anni d’oro), perchè dovrebbero indebitarsi a vita con mutui?
Restano quelli che il mutuo non devono farlo perché i genitori li aiutano e qualche extracom con lavoro decente che al niente di oggi preferisce fare un debito per lasciare qualcosa domani ai figli (visto che loro ancora ne fanno).
Investitori? I grossi e i professionisti del settore sanno cosa comprare per far rendere il mattone, ma sono una piccola minoranza che può muovere ancora capitali.
Basta un dato per riflettere, tassi minimi come mai, rubinetti banche di nuovo aperti (e disponibili ai mutui 100%), prezzi stracaduti rispetto a 10 anni fa e non c’è ombra di boom né semplice vera ripresa.
Allora vuol dire che non si sta riflettendo bene su altri problemi grossi che bloccano il mercato: demografia a picco, redditi bassi, lavoro instabile, tasse tasse e ancora tasse sulla casa (bancomat dello stato), forte mobilità delle persone sul territorio ed emigrazione estero, appeal mattone sdoganato a favore di altri investimenti prima inaccessibili alla massa (quanti click ci voglio oggi per comprare un etf o un’azione?).
Mi aspetto un lento ed inesorabile declino del mattone ancora per anni. L’unico sotto-settore in crescita potrebbe essere quello delle ristrutturazioni, visto che il già costruito si deteriora sempre più…