chi stabilisce cosa è normale e cosa no?
Apprezzo le virgolette ma non bastano.
La storia insegna che se si vuol cambiare qualcosa bisogna avere la forza di remare controcorrente. Io ho scelto di vivere in trasparenza e non sento bisogno alcuno di nascondermi dietro una maschera perbenista.
Chiaro: non giro con scritto sulla fronte ciò che caratterizza la mia vita privata ma, qualora mi venga domandato, non nascondo perché non temo il giudizio.
E, sopratutto, non temo che l'espressione del mio io tramite un tatuaggio metta a repentaglio la mia professionalità.
Capisco non sia così per tutti ma non mi arrogo il diritto di giudicare le scelte altrui.