elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
Mah, francamente resto sbalordita.
Sarà che io mi batto contro le discriminazioni di ogni tipo e, dunque, questi discorsi mi toccano molto nel vivo.
Già: sono attivista in varie realtà minori e, al solito, anche quest'anno metteró la mia faccia al Pride (che, ricordo, difende i diritti di tutti gli individui nelle loro scelte e nella loro autodeterminazione).

Sulla base di quello che leggo, dato che l'apparenza conta più (o quasi) di ogni altro fattore e dato che la società ci impone e ci fa crescere in base a ristrette vedute, istituiamo un albo che:
- preveda solo persone del nostro sesso colore di pelle;
- preveda solo persone allineate all'eteronormatività;
- preveda solo persone cattoliche;
- preveda [aggiungere ad libitum].

Attenzione: accetto di buon grado chi asserisce che tatuaggi o un dato modo di vestirsi non siano di proprio gusto. Soggettività.
Ma passare dalla soggettività al dogma ("chi si presenta in un dato modo sminuisce la professione o non è adatto") mi pare veramente assurdo.
purtroppo nel mondo lavorativo non si puo' uscire troppo dai binari della "normalità" come si può fare nella vita privata.
 

Taraka

Membro Attivo
Agente Immobiliare
purtroppo nel mondo lavorativo non si puo' uscire troppo dai binari della "normalità" come si può fare nella vita privata.

chi stabilisce cosa è normale e cosa no?
Apprezzo le virgolette ma non bastano. :)

La storia insegna che se si vuol cambiare qualcosa bisogna avere la forza di remare controcorrente. Io ho scelto di vivere in trasparenza e non sento bisogno alcuno di nascondermi dietro una maschera perbenista.
Chiaro: non giro con scritto sulla fronte ciò che caratterizza la mia vita privata ma, qualora mi venga domandato, non nascondo perché non temo il giudizio.
E, sopratutto, non temo che l'espressione del mio io tramite un tatuaggio metta a repentaglio la mia professionalità.

Capisco non sia così per tutti ma non mi arrogo il diritto di giudicare le scelte altrui. :)
 

elisabettam

Membro Senior
Agente Immobiliare
chi stabilisce cosa è normale e cosa no?
Apprezzo le virgolette ma non bastano. :)

La storia insegna che se si vuol cambiare qualcosa bisogna avere la forza di remare controcorrente. Io ho scelto di vivere in trasparenza e non sento bisogno alcuno di nascondermi dietro una maschera perbenista.
Chiaro: non giro con scritto sulla fronte ciò che caratterizza la mia vita privata ma, qualora mi venga domandato, non nascondo perché non temo il giudizio.
E, sopratutto, non temo che l'espressione del mio io tramite un tatuaggio metta a repentaglio la mia professionalità.

Capisco non sia così per tutti ma non mi arrogo il diritto di giudicare le scelte altrui. :)
la mia era solo una constatazione, non un mio pensiero.Semplicemente credo si debba separare la vita privata dalla vita lavorativa, anche se non è nella mia natura
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
purtroppo nel mondo lavorativo non si puo' uscire troppo dai binari della "normalità" come si può fare nella vita privata.

chi stabilisce cosa è normale e cosa no?

Il confine è labile e mobile, ulteriore complicazione la gente lo crede fisso e inamovibile, forse perché si muove con esso.

Io ho scelto di vivere in trasparenza e non sento bisogno alcuno di nascondermi dietro una maschera perbenista.

Qualche compromesso lo faccio (quando lavoro tolgo il piercing sulla lingua, ad esempio)

Il che, ahimè ci riporta a:

purtroppo nel mondo lavorativo non si puo' uscire troppo dai binari della "normalità" come si può fare nella vita privata.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Non credo che un tatuaggio possa mettere a repentaglio la professionalità, ma so con certezza che molte persone si lasciano sviare da elementi "fuorvianti dalla normalità".

A me i tatuaggi non piacciono (alcuni mi fanno orrore.... ma è un mio problema), ma non giudico chi li fa.
Credo però che, nel corso della vita, certe scelte giovanili fatte con entusiasmo possano risultare sgradite o inopportune e per questo forse bisognerebbe pensarci un pò.

Per esempio, chi lavora nelle multinazionali non può avere tatuaggi a vista, e non parliamo dei piercing,,, per cui molti giovani dovrebbero stare attenti a quello che fanno, se hanno come obiettivo di lavorare in quei contesti.

Discriminazione ? si, ma non delle peggiori.

La vera discriminazione, per me, è sentire un proprietario che non vuole dare in affitto un appartamento non agli extracomunitari (che non so come facciano ad abitare da qualche parte, visto che non li vuole nessuno) ma a un napoletano o a un siciliano, perchè sono meridionali....
e potrei continuare a lungo.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Credo però che, nel corso della vita, certe scelte giovanili fatte con entusiasmo possano risultare sgradite o inopportune e per questo forse bisognerebbe pensarci un pò.
E anche costose, visto che se si cambia idea o si è costretti a farlo le sedute di laser oltre che multiple e fastidiose non sono certo economiche ed i risultati non sono sempre perfetti.
 

Taraka

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ecco, @Bagudi, ottimo esempio contrario.

Se non fossimo figli di una cultura malata, quei proprietari non guarderebbero il colore della pelle o la provenienza del conduttore ma si fermerebbero su altri aspetti, in primis il fatto di avere la capacità economica di far fronte alle obbligazioni assunte contrattualmente.

Ecco dimostrato come si tende sempre a discriminare le minoranze.

Per quel che riguarda i piercing: si tolgono e si rimettono, volendo.
Altro discorso se parliamo delle body modification (ad esempio i dilatatori del lobo citati in un altro commento).

@specialist, l'ultimo tatuaggio l'ho fatto qualche mese fa. Non sono un'adolescente e ho valutato piuttosto bene i pro e i contro.
Ancora una volta, ribadisco la libertà dell'individuo all'autodeterminazione.
 

tharapyo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Io i giudizi cerco di evitare di darli solo sulla base dell'aspetto, aspetto prima di vedere i comportamenti. Detto questo, io lavoro in una realtà dove mi trovo a dover sottostare ad alcune regole, come quella di dover mettere la cravatta sempre, per esempio. Nessuno vieta di fare tatuaggi e piercing, e molti miei colleghi potrebbero essere usati come cataloghi, solo che si preferisce, sul lavoro, evitare di mostrarli. Nessuno ci ha puntato una pistola e ci ha costretto, ci sono state comunicate certe regole e le abbiamo accettate, chi non le ha volute accettare è andato a lavorare da un'altra parte. Sarà giusto, sarà sbagliato? Ognuno pensi quello che vuole, quello che va mostrato e praticato è sempre la professionalità, e questa non dipende da tatuaggi/piercing/cravatte/maniche corte o lunghe.
 

Taraka

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Poco fa, facendo zapping, mi sono soffermata su raidue e non ho potuto sghignazzare nel sentire questa frase rivolta al conduttore della trasmissione: "Oggi sei vestito come un agente immobiliare".

Abito gessato, camicia inamidata, cravatta, scarpe tirate a lucido.
Inevitabile il parallelo. :risata:
 

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