Se rifiuti la collaborazione al collega poi nessuno ti chiama più per collaborare ed i tuoi immobili te li dovrai per sempre vendere da solo, sia quelli buoni che quelli meno buoni.
Poi in realtà non si tratta di bontà degli immobili, ma di incrocio tra le caratteristiche dell'abitazione e le esigenze dell'acquirente. Quindi quando passa il treno giusto è sempre consigliabile salirci piuttosto che perderlo.
FANTASCIENZA.
A parte che
chissenefrega se i collaboratori, collaboranti e collaborazionisti non ti chiamano più per collaborare.
Ti Devono (dovrebbero) chiamare i clienti e non gli addetti ai lavori.
A me è capitato che mi avessero chiamato anche colleghi-concorrenti con il quale non vi erano rapporti concorrenziali così pacifici, anzi....
La bontà della casa spinse questi concorrenti ad "abbassarsi" a farlo.
Incassarono il mio rifiuto, ma pochi giorni dopo, mi chiamò la proprietaria, dicendomi che era stata contattata da quell'agenzia.
La solita storia:
Avevano il cliente.
Per rendere la cortesia alla cliente, accettai di recarmi a quell'appuntamento, organizzato dalla stessa proprietaria.
Quando ci incontrammo tutti quanti di fronte alla abitazione in oggetto, il cliente era lo stesso che l'aveva vista con il mio studio pochi giorni prima.
La proprietaria si rese conto che non occorreva quindi stare a pettinare troppo le bambole.
Vendemmo la casa neanche venti giorni dopo.