Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Imprese sul web con il proprio nome. Rivoluzione in Rete, sparisce ".com"
IL SUMMIT DI SINGAPORE

Una svolta per il commercio sul web.
Le imprese private su internet d'ora in poi potranno utilizzare il loro nome nel suffisso del dominio, per esempio al posto dei suffissi .com, .org o .net

Chi sa di più può spiegare a chi sa di meno?
 

studiopci

Membro Storico
Cercherò di spiegare in maniera semplice... dunque ... per consentire una sorta di catalogazione e di riconoscimento degli indirizzi internet, l' ICANN ( Internet Corporation for Assigned Names and Numbers ) organismo che decide e definisce le regole dei domini , ha assegnato negli anni una lista di suffissi , faccio un esempio:
I domini italiani devono avere il suffisso " .it ", quelli francesi " .fr ", quelli svizzeri " .ch " e così via... questo per far sì che a primo acchitto si possa riconoscere la provenienza del dominio.
I domini di aziende commerciali il suffisso " .com ", le organizzazioni in generale il " .org ", gli enti governativi " .gov" , i siti personali ( esempio www.nome_cognome.name ) il " .name " , le televisioni ".tv" e cosi via, ora poiche aldilà di queste regole dettate , questo è comunque un settore dove i vari provider ecc. ci guadagnano dalla registrazione ( nessuna legge ti obbliga a non poter registrare un sito italiano anche con suffissi, francese o svizzero, o dell'isola di tonga, anzi alcuni siti " particolari " usa questo escamotage per registrarsi in paesi dove per esempio la legislazione è più " acconsenziente o dove una rogatoria internazionale non avrebbe effetto ) , qualcuno ha avuto anche l'idea di mettere nel suffisso il nome dell'azienda per cui si potrebbe avere per esempio www. fiat.fiat , ( spero facciano utilizzare l'acronimo ) personalmente non so fino a che punto possa essere valido ma ... in fondo devono pur fare qualcosa e poi le vacanze si avvicinano e servono soldi... :D
 

il Custode

Custode del Forum
Membro dello Staff
Il problema è che i nomi a dominio sono "finiti", nel senso di "esauriti".
Se uno chiama la propria azienda nonsolovini, non troverà mai il suo nome .it/.com libero e dovrà andare su altre denominazioni lontane dal suo vero nome.

Questa "norma" permetterà alle aziende che lo desiderano, di poter utilizzare la propria ragione sociale come estensione del dominio eliminando il fastidioso fenomeno della rincorsa alle registrazioni fasulle e alle migliaia di cause internazionali che si scatenano ogni anno sulle attribuzioni dei nomi a dominio.

Faccio un esempio.

Facebook ha chiesto a tutti gli stati del mondo (!) di vietare l'utilizzo delle parole "facebook" ma anche "face" e "book" nei nomi a dominio. Se chiamate un sito "lamiafiat" la FIAT può richiederne la cancellazione.

Inoltre non appena un prodotto o un marchio diventano famosi a livello mondiale per qualche motivo (per esempio wikileaks), vengono subito registrati migliaia di domini con la parola al suo interno in modo da poterli rivendere in futuro. Speculazione insomma.

Inoltre le parole naturali come casa, vino, cucina ecc sono letteralmente state "prese" da personaggi e aziende che tentano poi di rivenderle alle aziende o a chi vorrebbe aprire un sito.
Ci sono decine di migliaia di .it in Italia. E fra 5 anni saranno più di 100.000. Che domini dovremo utilizzare?

lamiacucinatantobella.it?
lamiaagenziaimmobiliarenelsalento.it?
questoeunblogcheparladimusicasettecentesca.it?

Questo cambiamento insieme ad altri che vedremo in futuro, tendono tutti a mettere ordine nel settore dei domini e a stabilire nuove regole di legittimità.

In questo caso - per esempio - immobilio.it potrebbe diventare forum.immobilio
Ancora: Il Club club.immobilio.it potrà essere club.immobilio ecc.
 

carlor

Membro Attivo
Professionista
Facebook ha chiesto a tutti gli stati del mondo (!) di vietare l'utilizzo delle parole "facebook" ma anche "face" e "book" nei nomi a dominio. Se chiamate un sito "lamiafiat" la FIAT può richiederne la cancellazione.

Sono pretese infondate. Allora non potrò chiamare il mio sito www.carlor.it se non voglio ricevere in quel posto da Carlo Rubbia una scarica di neutroni ad altissima energia (http://daily.wired.it/news/scienza/2011/03/28/soluzioni-energia-rubbia.html)? Suvvia, siamo seri!
Ad ogni modo le aziende "potranno" utilizzare..., non "dovranno" utilizzare... .
 

studiopci

Membro Storico
Quello di cui parlava il Custode è conosciuto ( o meglio forse era conosciuto ) come " cybersquatting " attività " fiorente e redditizia che ha preso piede prima in America ( dove Internet è nata cresciuta e pasciuta) e poi di seguito in altri stati non ultima l' Italia grazie all'assenza di una leglislazione che la regolamentasse. Questa attività consisteva nel acquisto , da parte di speculatori, di nomi di dominio che riconducevano a marchi/aziende/ cognomi famosi/ o altro , (per citare un esempio : Fiorucci, mcdonald.com, ecc.ecc.) per poi rivendere successivamente al reale riferimento (es. fiorucci moda ) per una cifra di molto superiore ai 10/20 $ costati , uno dei casi più famosi è stato per esempio la lite per l'assegnazione del dominio sex.com che fu acquistato per la cifra di 13 milioni di dollari. E' normale che perchè il nome sito possa essere al centro di una eventuale contestazione in esso devono esserci riferimenti precisi a chi vanta l'esclusiva, se per esempio ti chiami Carlo Rubbia e ti vuoi registrare un dominio www.carlorubbia.name difficilmente potranno dirti qualcosa, mentre se ti chiami Pinco Pallo e vuoi registrare il sito Carlo Rubbia il rischio di una causa non è poi così remoto
 

carlor

Membro Attivo
Professionista
Vero. Se però uno si chiama Carlo Rossi, quindi anche Carlo R., può ben avere un sito, se libero, con nome www.carlor.it, senza che l'ipotetico 'vip' Carlo Rinaldi, altro Carlo R., possa dolersene preventivamente, dicendo tramite avvocato che è un nome web implicitamente "prenotato". O no?
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto