desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
ehm... cassa integrazione la vedo dura. il contratto bancario non la prevede.
c'è il fondo di solidarietà (contribuito parte delle aziende, parte dei lavoratori) che è stato utilizzato dalle prime per pre-pensionare i secondi (su base non sempre volontaria).
il fondo c'è ancora, ma splendidamente vuoto.
il che, con le fusioni prossime venture, non è che sia di bell'auspicio.
e va bè eldic, tu sicuramente ne consocerai visto che sei nell'ambiente, ma io un bancario lasciato a casa lo devo ancora conoscere...e poi con le fusioni ti riassorbono. Poi nella peggiore delle ipotesi con 5-10 anni di esperienza esci da una banca ed entri in un'altra.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Io a fare l'imprenditore in Italia non mi diverto più da un pezzo, ho perso ogni stimolo e mi dispiace perchè sono una persona estremamente entusiasta e dinamica.

Eh, il divertimento chi se lo ricorda più...

Era proprio questo che mi piaceva nel lavoro e mi faceva sopportare la quantità enorme di lavoro e lo stress conseguente... ma era stress positivo.
E non c'entra niente con il guadagno.
 

Mil

Membro Senior
Secondo me il problema non sono le banche ma il mercato assente. Purtroppo qualunque intermediario oggi si trova a mettere in collegamento due figure, venditori e compratori, distanti anni luce a causa di un sistema di rigonfiamento dei prezzi che è stato cavalcato per anni. Non si può intervenire direttamente sui venditori e non si ha alcun potere sugli acquirenti. L'unica cosa che si può fare è prendere atto che c'è da chiedersi a chi vendere banali appartamenti a 300k quando un bancario, comunque considerato un possibile interlocutore di tutto rispetto, ne prende 1600. E questo è un problema tanto di un ai che di una banca e diffuso pressochè ovunque, con problemi addirittura maggiori laddove le quotazioni rimangono a tutt'oggi irrealistiche e di concreto c'è solo l'invenduto da 4-5 anni.
 

Mil

Membro Senior
Stavolta, @Mil siamo d'accordo...;)

Infatti non capisco cosa ci sia da preoccuparsi. Le banche potranno avere tutti i contatti che vuoi ma le difficoltà di smaltimento di edilizia rifiuto e prezzi alti se le ritrovano sul groppone. L'invenduto rimane. Dunque che ad occuparsi di mediazione sia un ai, o un bancario o un ufo credo cambi ben poco....Casomai bisogna auspicare la riduzione di un quarto delle agenzie immobiliari esistenti e migliorare di molto la consulenza a tuttotondo di cui mi pare parli desmo. Tra vent'anni, quando forse ci si riprenderà con un'architettura sensata e prezzi ragionevoli, perlomeno il settore mediazione si sarà strutturato.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
e va bè eldic, tu sicuramente ne consocerai visto che sei nell'ambiente, ma io un bancario lasciato a casa lo devo ancora conoscere...e poi con le fusioni ti riassorbono. Poi nella peggiore delle ipotesi con 5-10 anni di esperienza esci da una banca ed entri in un'altra.

se mi piacesse vincere facile ti direi di andare a chiedere agli (ex) dipendenti italiani di barclays....
circa il futuro prossimo "degli altri", basta leggere i giornali.
 

desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
se mi piacesse vincere facile ti direi di andare a chiedere agli (ex) dipendenti italiani di barclays....
circa il futuro prossimo "degli altri", basta leggere i giornali.
Brutto affare, non lo sapevo. Insomma, ho capito che ci dividiamo fra quelli che stanno male, e quelli che non stanno bene.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
mah... ripeto; se piangessi miseria, sarei ipocrita, davvero; senz'altro c'è chi sta ben peggio di noi.
diciamo però che non sono rose e fiori... e il futuro non è particolarmente roseo.
mettiamola così. se potesse scegliere, non consiglierei a un neolaureato di entrare in banca, oggi.
non fosse altro perché gli toccherebbe 6-9 mesi di stage, un paio d'anni di tempio determinato senza che alla fine ci sia certezza di conversione in indeterminato.
certo che, non avendo alternative, è sempre un bel prendere.
 

desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
mah... ripeto; se piangessi miseria, sarei ipocrita, davvero; senz'altro c'è chi sta ben peggio di noi.
diciamo però che non sono rose e fiori... e il futuro non è particolarmente roseo.
mettiamola così. se potesse scegliere, non consiglierei a un neolaureato di entrare in banca, oggi.
non fosse altro perché gli toccherebbe 6-9 mesi di stage, un paio d'anni di tempio determinato senza che alla fine ci sia certezza di conversione in indeterminato.
certo che, non avendo alternative, è sempre un bel prendere.
si è quello che dicevo, considerando che oggi un neolaureato finisce alle casse della lidl.
 

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