Che Unicredit o Intesa San Paolo abbiano marchi conosciuti, contatti e punti vendita è evidente come del resto per l'intermediazione immobiliare vedrei bene la Barilla con il suo "Mulino Bianco" , effetto decisamente rassicurante e familiare, altra cosa è quella di sporcarsi le mani e fisicamente andare a vendere un prodotto tangibile come il mattone, credo alla banca che vende mattoni sulla carta o cmq prodotti finanziari o assicurativi in genere, ma non basta il marchio Unicredit per vendere la caciotta, bisogna anche saperla fare.
Del resto la storia ci insegna che tutti coloro che hanno provato a cimentarsi dall' alto verso il basso con l'intermediazione si sono bruciati, Pirelli RE e Gabetti sono li a testimoniarlo, altre esperienze come Tecnocasa ci dicono che l'idea è stata vincente ma lavorando sodo dal basso, cosa che non credo proprio siano vogliosi di fare delle signore banche alle quali basterebbe andare a bussare alle porte di un ReMax, Tecnocasa o altri per ottenere i medesi risultati senza rischio, con un minimo investimento. Se a tutto ciò aggiungete che i margini di guadagno nell'immobiliare non sono certo rosei, che si trovano con delle strutture obsolete e pachidermiche da gestire non credo alle presunte intenzioni di buttarsi nel settore. Se proprio volessero punterebbero al lancio di un marchio in franchising o all' acquisizione diretta di marchi già esistenti, è probabile abbiano qualche altra finalità sulla quale ad oggi possiamo solo fare fantasie.