Mi intrometto perchè mi pare occorra riportare la discussione di Nicol a bomba.
Ho partecipato poco meno di un anno fa ad una giornata di approfondimento indetta da una associazione di categoria impiantisti in collaborazione coi tecnici e responsabili di regione Lombardia. Questo prima della dilazione delle date inizialmente previste dalla legge regionale.
Le osservazioni da parte di installatori, amministratori ecc, erano in sostanza simili a quelle di architetto: ma non è questo il punto.
La legge attuale, solo posticipata per ora, PRESCRIVE OBBLIGATORIAMENTE la contabilizzazione del calore (valvole termostatiche + ripartitori) su TUTTI gli edifici abitativi anche esistenti, con una lieve scaletta temporale ( entro un paio d'anni), a partire dai più vetusti e di maggior potenza.
Alla faccia delle motivazioni, è una norma scritta da scribacchini che non si sono resi conto delle problematiche tecniche reali. (nella riunione sono volate esattamente queste parole, con notevole imbarazzo degli organizzatori e soprattutto dei funzionari regionali presenti, convinti di arrivare a fare la ruota... del tacchino) La riunione si è conclusa con l'impegno dei tecnici regionali, ad esaminare le osservazioni e critiche che sarebbero state raccolte tra gli addetti ai lavori, e la legge sarebbe stata revisionata. Per ora è stata solo differita l'attuazione con la scusa della grigia contingenza economica.
Potrei darti adesso anche una notizia sulla quale potresti far leva: la legge che prescrive l'obbligo della contabilizzazione, raccomanda anche che previamente sia fatta una adeguata verifica del bilanciamento ed equilibratura dell'impianto (forse con progetto ecc.): peccato che su un impianto esistente e in ambito privato non sia poi così scontato poter intervenire. (E' una delle obiezioni portate, che comporterebbero una prassi operativa che escluderebbe tutti i piccoli artigiani ecc: le case esistenti non sono tutti megacondomini da 200 appartamenti, ecc)
Da ultimo direi che non credo si debba troppo drammatizzare: se tu hai finora avuto bisogno di tenere i radiatori al massimo, anche domani avresti la stessa situazione: in sostanza a te non gioverà, ma non necessariamente sarai fortemente penalizzata; quelli invece che potranno chiudere il riscaldamento nelle stanze non più frequentate (figli ormai fuori casa ecc), consumeranno meno e pagheranno meno di prima, non necessariamente a scapito tuo.
Ti consiglio di leggere la legge regionale: al di là del tecnicismo nel tuo caso dovrai far pesare che è previsto preliminarmente un corretto bilanciamento: se però gli isolamenti non sono esistenti o omogenei, questo è pressocchè impossibile: e se ci sono valide ragioni tecniche ad impedire, è lecito disattendere la norma. (Facile a raccontarsi,.... comunque auguri).