Non è questione, però, in questo caso di spirito critico o amore per il diritto, ma semplicemente di usare un linguaggio scientifico condiviso dalla comunità sociale. In questo caso, pattuizioni, nel testo citato, si riferisce ai contratti. Sull'altro discorso rimane aperta la mia domanda. Se è vero che sono situazioni parzialmente diverse, in quanto il problema nasce da quei contratti in cui la struttura giuridica è tale da impedire al locatore di tirarsi indietro, dall'altra è altrettanto vero che la Cassazione non ammette alcun tipo di locazione oltre i 30 anni per lo specifico motivo per cui diventerebbe una vendita. Ti faccio un esempio che a me, purtroppo, dà molto fastidio: se un padre lascia un solo figlio in comodato gratuito tutta la vita e poi gli lascia in legato quell'appartamento, gli altri eredi non ci possono fare nulla, ma "de facto" ha realizzato una donazione e non un comodato e di fatto la cosa così verrà trattata in sede di divisione, con gli altri eredi penalizzati. Quindi, superare i 30 anni mediante contrattini mai disdetti, significa far diventare la locazione una vendita ed è questo il motivo per cui la Cassazione è contraria, perchè la locazione perderebbe la sua funzione di godimento temporaneo del bene. Obietterete sicuramente che è una cosa che è stata scelta volontariamente dalle parti, quindi nessuno è stato obbligato a farla. Ma io vi avevo appunto chiesto di argomentare se questo è un elemento sufficiente a giustificare la deroga alla legge, tutto qui.