Boh…
Mah…
Uhhh…
Mumble mumble...
Prezzo adeguato?
Ne dico una: il prezzo attuale della casa, benché ridoto rispetto ai picchi del 2007-8,
dovrebbe essere sempre superiore a quello del precedente ciclo immobiliare colto nel suo momento più basso…
Esempio: se un immobile costava 100 nel 1996-1997 (periodo di ribasso terminale del ciclo immobiliare precedente) e poi il prezzo è aumentato fino a toccare 250 nel 2007, nel periodo di massimo rialzo della bolla immobiliare, ora il prezzo non può riscendere di nuovo 100 ma ad una quotazione decisamente superiore (diciamo 150? oppure 170?).
Il segreto per il successo della trattativa sta nel fissare un prezzo adeguato che non faccia sentire in completa perdita il venditore e fornisca una forte motivazione di carattere economico all’acquirente per concludere la compravendita (in questa fase della trattativa l’intervento professionale del mediatore è fondamentale…).
Ciò in teoria, poi, in pratica, i casi e le circostanze sono composite...
Il venditore può aver acquistato a 40 o a 50 negli anni ’70 e allora potrebbe cedere l’immobile, senza remore psicologiche, anche a 100 o 120…
Oppure può aver comprato a 220 nel 2005 e, allora, non desidera affatto privarsi della sua casa ad un prezzo che lo fa sentire defraudato….
Oppure, nel 1996, l'immobile in vendita non era stato ancora costruito e, quindi, tutto questo ragionamento va a ramengo...
E' il bello della vita (anche immobiliare): essa è varia, imprevedibile e multiforme….