Continuo a ritenere che a breve si andrà verso l'implosione del sistema: da un punto di vista architettonico (perchè è oramai acclarato che determinate soluzioni sono invendibili) e da un punto di vista economico. Ripeto: forse non ci rendiamo abbastanza conto della situazione REALE e continuiamo a buttare lì cifre completamente avulse e dal sistema e dalla reale possibilità di avere domanda.
Ci dobbiamo piantare in testa che oggi non esiste più una sola zona d'Italia dove il notevole sconvolgimento del mercato del lavoro e la crisi non abbia colpito duramente. Quindi i prezzi sono e continuano ad essere assolutamente virtuali, pur mantenute le proporzioni tra zona e zona. Per fare un esempio ho parlato qualche giorno fa con un tizio che vuole vendere una casa acquistata tempo fa in riviera romagnola. Sono prezzi che non stanno minimamente in piedi. E' una delle zone dove la bolla ha colpito più duramente. E poi ci si lamenta che non si vende, c'è difficoltà. Ma è ovvio! Bisogna rientrare nell'ordine delle idee che una casa vacanze oggi non la vuole più nessuno, (tranne il mercato top in sardegna, tutti rigorosamente stranieri), per il resto è finito il mito della seconda casa e il prezzo dovrebbe adeguarsi a questo, per intercettare quella risicatissima fascia di investitori liquidi interessati oppure i locali, ma tenuto conto della crisi occupazionale. E invece che si fa? procede tutto come se nulla fosse, a cifre 2005. Non è realistico, non è possibile.In questo credo che molti proprietari vadano proprio avvisati della realtà, perchè secondo me non ne hanno la percezione concreta.
Ci dobbiamo piantare in testa che oggi non esiste più una sola zona d'Italia dove il notevole sconvolgimento del mercato del lavoro e la crisi non abbia colpito duramente. Quindi i prezzi sono e continuano ad essere assolutamente virtuali, pur mantenute le proporzioni tra zona e zona. Per fare un esempio ho parlato qualche giorno fa con un tizio che vuole vendere una casa acquistata tempo fa in riviera romagnola. Sono prezzi che non stanno minimamente in piedi. E' una delle zone dove la bolla ha colpito più duramente. E poi ci si lamenta che non si vende, c'è difficoltà. Ma è ovvio! Bisogna rientrare nell'ordine delle idee che una casa vacanze oggi non la vuole più nessuno, (tranne il mercato top in sardegna, tutti rigorosamente stranieri), per il resto è finito il mito della seconda casa e il prezzo dovrebbe adeguarsi a questo, per intercettare quella risicatissima fascia di investitori liquidi interessati oppure i locali, ma tenuto conto della crisi occupazionale. E invece che si fa? procede tutto come se nulla fosse, a cifre 2005. Non è realistico, non è possibile.In questo credo che molti proprietari vadano proprio avvisati della realtà, perchè secondo me non ne hanno la percezione concreta.