aggiungo a quanto giá detto da Ponz, parlando di incarico al mediatore, che vessatorietá di una clausola vuol dire portatrice di squilibrio di prestazioni, non costituisce invalidità della pattuizione quando esplicitamente accettata dal cliente (vi siete mai chiesti perché in alcuni contratti, bancari, telefonici ecc.. non mettiamo solo una firma alla fine, ma diverse firme su diverse pagine?? sono pieni di clausole vessatorie che ci fanno accettare singolarmente). Diversa é invece una clausola contraria alla legge, che é sempre nulla (e puó rendere nullo anche tutto il contratto se in assenza di quella clausola il cliente non avrebbe accettato il resto della pattuizione...)
Tutto questo vale per il solo conferimento d'incarico, ed abbiamo fatto un OT grosso quanto una casa, perché qui invece si parla di proposta..il codice del consumo non c'entra proprio niente, ma dove questo reputi revocabile la proposta se conclusa fuori dal nostro ufficio (non lo sapevo nemmeno) direi che apriori un contratto del genere si fa in ufficio, evitando come la peste di sembrare venditori porta a porta...(che diamine, si sta acquistando una casa mica un'aspirapolvere, lasciamo gli uffici mobili a chi fa un altro mestiere, salvo rarissimi casi nei quali sia strettamente indispensabile).
I miei clienti vengono ammoniti dall'inizio sull'importanza della proposta e sulla sua irrevocabilitá, e dico loro chiaramente di pensarci bene prima, pena poi perdita della caparra e pagamento della mediazione perché per fare la proposta devo preparare la compravendita tutta, studiandone, valutandone e prevedendone ogni aspetto (a differenza di quanto ci accusa di fare un commercialista trovato in rete che dispensando lumi sulle compravendite immobiliari non esita a scriverne di tutti i colori su di noi e sul valore delle proposte, quali aventi cioé l'unica funzione di farci percepire la provvigione
)