L'immobile di cui parlo è di classe A4 (quindi classe popolare), il discorso che tu fai andrebbe bene per immobili di qualità media/alta che vengono acquistati da persone che non hanno particolari difficoltà economiche o comunque possono comprare un po' quello che gli pare e la scelta è ampia. Credo che guardare al mercato solo con gli occhi del denaro senza un minimo di etica non sia corretto. Mi spiego meglio, è vero che la casa "te la compri se te la puoi permettere" ma a mio avviso:
1) non è eticamente corretto fare questi giochi con immobili "popolari", rischi di chiudere le porte a tutte quelle persone come me che hanno un contratto di lavoro stabile ma che certo di famiglia non sono benestanti e possono accedere solo a determinati prezzi;
2) devi essere onesto e dire subito che si tratta di un'asta al rialzo invece di convocare tutti alla stessa ora per fare un'asta "involontaria". Queste sono operazioni di marketing studiate a tavolino e lavorando proprio nel marketing posso dirti che questi "giochi" li facciamo con aziende con fatturati a 9 zeri, non con il calzolaio dell'angolo del paese.
Poi, questo è il paese dei furbi per carità, quindi probabilmente il fatto che la cosa venga trovata "normale business" non mi sorprende.
Se la stessa cosa la fai anche tu per lavoro, come fai a dire che è "il paese dei furbi" e che non è normale business? Mi sembra un po' ipocrita. Il marketing va bene se lo studi e lo fai tu agli altri ma non se lo fanno gli altri a te?
Detto questo, l'alternativa quale sarebbe? che l'agenzia ti dia un appuntamento, sospenda tutti gli altri appuntamenti per la casa in modo che tu abbia una settimana per pensarci e poi se vuoi fai la tua proposta oppure anche no? Non pensi che in questo modo il proprietario sarebbe danneggiato?