Ciao ho fatto una proposta di acquisto su un'appartamento in condominio, accettata a fine ottobre.
C'è una clausola sospensiva sulla regolarità urbanistica ed edilizia, da verificare a mia cura e spese andando a prendere il progetto depositato al comune e vedendo se corrisponde alla casa. Sulla proposta c'è scritto che ho 5 mesi di tempo per fare queste verifiche. Io ho già in mano il progetto, ma sto aspettando perché ... Lo capirete tra poco..
Non avevo tenuto conto della questione "certificato di abitabilità", anche perché il tecnico a cui affiderei la ristrutturazione mi ha sempre detto che a Roma il suddetto certificato è raro che ci sia (sulla quantificazione della percentuale di appartamenti senza abitabilità ho sentito le cifre più discordanti, secondo me dipende molto dalle zone...)
L'atto di provenienza (ente ferrovie), recita che l'immobile e lo stabile non ha il certificato ma ha tutti i requisiti sostanziali di abitabilità vigenti al momento.
Chiedendo informazioni al condominio il mio notaio riceve dal condominio un documento pdf costituito da due pagine:
Il Notaio dopo tutti questi tentativi mi ha scritto una mail in cui dichiara che dalla documentazione fornita risulta che il fabbricato di cui è parte l'appartamento e quindi l'appartamento medesimo sono privi dei requisiti necessari per il rilascio del certificato di abitabilità. Stante quanto precede, affinché sia possibile per il Notaio incaricato stipulare un atto di vendita a tutti gli effetti valido ed efficace così come richiesto dall'incarico professionale conferito dall'acquirente è necessario che venga prodotta dalla parte venditrice perizia giurata di un professionista attestante l'agibilità di quanto venduto.
A questo punto, dietro consiglio dell'avvocato dello studio notarile, ho scritto una pec all'agenzia e ora manderò una raccomandata alla proprietaria in cui dico che:
In allegato vi trasmetto la comunicazione inviatami dallo Studio Notarile da me incaricato in merito all'insussistenza dell'abitabilità del fabbricato di cui fa parte l'immobile in oggetto. Ad oggi l'appartamente promesso in vendita non può considerarsi regolare sotto il profilo urbanistico, in presenza della documentazione inviata allo Studio Notarile dall'Amministrazione del Condominio, già trasmessa dallo Studio Notarile al Sig. AGENTE IMMOBILIARE, in data CIRCA UN MESE FA, dalla quale si evince l'esistenza di un parere contrario al rilascio del certificato di abitabilità espresso dall'ufficio tecnico del comune di Roma in data ......
Poiché la proposta da me sottoscritta è stata espressamente subordinata alla condizione sospensiva della regolarità urbanistica dell'immobile vi invito a chiedere alla Signora PROPRIETARIA se intende produrre una perizia giurata attestante l'agibilità sostanziale di quanto venduto così come richiesto dallo Studio Notarile.
Resto in attesa di un gentile e sollecito riscontro. Distinti Saluti....
Che ne pensate?
C'è una clausola sospensiva sulla regolarità urbanistica ed edilizia, da verificare a mia cura e spese andando a prendere il progetto depositato al comune e vedendo se corrisponde alla casa. Sulla proposta c'è scritto che ho 5 mesi di tempo per fare queste verifiche. Io ho già in mano il progetto, ma sto aspettando perché ... Lo capirete tra poco..
Non avevo tenuto conto della questione "certificato di abitabilità", anche perché il tecnico a cui affiderei la ristrutturazione mi ha sempre detto che a Roma il suddetto certificato è raro che ci sia (sulla quantificazione della percentuale di appartamenti senza abitabilità ho sentito le cifre più discordanti, secondo me dipende molto dalle zone...)
L'atto di provenienza (ente ferrovie), recita che l'immobile e lo stabile non ha il certificato ma ha tutti i requisiti sostanziali di abitabilità vigenti al momento.
Chiedendo informazioni al condominio il mio notaio riceve dal condominio un documento pdf costituito da due pagine:
- nella prima pagina c'è una relazione tecnica di un tecnico incaricato di redigere il fascicolo del fabbricato in cui si dice che la licenza di abitabilità non è stata concessa; infatti è stato dato un rifiuto nel 1983 con le seguenti motivazioni:
- 1) i pozzetti alla base delle colonne di scarico delle acque di rifiuto sono stati trovati chiusi.
- 2) nel locali lavatoi degli edifici (vengono citati edifici diversi dal mio) non sono presenti le vasche a doppio scomparto; credo che questa seconda motivazione sia veramente risibile perché i lavatoi non si usano più.
- Successivamente la relazione recita che l'immobile è regolarmente allacciato alla fognatura comunale di via... con esito finale al depuratore Roma ... in base alla licenza di scavo n. data.. rilasciata dalla ripartizione... Pertanto è necessario procedere nuovamente alla richiesta di abitabilità e/o all'integrazione e adeguamento secondo la normativa vigente.
- 1) i pozzetti alla base delle colonne di scarico delle acque di rifiuto sono stati trovati chiusi.
- nella seconda pagina c'è il documento del dipartimento di Roma attestante il regolare allaccio in fogna, con protocollo del 1999.
Il Notaio dopo tutti questi tentativi mi ha scritto una mail in cui dichiara che dalla documentazione fornita risulta che il fabbricato di cui è parte l'appartamento e quindi l'appartamento medesimo sono privi dei requisiti necessari per il rilascio del certificato di abitabilità. Stante quanto precede, affinché sia possibile per il Notaio incaricato stipulare un atto di vendita a tutti gli effetti valido ed efficace così come richiesto dall'incarico professionale conferito dall'acquirente è necessario che venga prodotta dalla parte venditrice perizia giurata di un professionista attestante l'agibilità di quanto venduto.
A questo punto, dietro consiglio dell'avvocato dello studio notarile, ho scritto una pec all'agenzia e ora manderò una raccomandata alla proprietaria in cui dico che:
In allegato vi trasmetto la comunicazione inviatami dallo Studio Notarile da me incaricato in merito all'insussistenza dell'abitabilità del fabbricato di cui fa parte l'immobile in oggetto. Ad oggi l'appartamente promesso in vendita non può considerarsi regolare sotto il profilo urbanistico, in presenza della documentazione inviata allo Studio Notarile dall'Amministrazione del Condominio, già trasmessa dallo Studio Notarile al Sig. AGENTE IMMOBILIARE, in data CIRCA UN MESE FA, dalla quale si evince l'esistenza di un parere contrario al rilascio del certificato di abitabilità espresso dall'ufficio tecnico del comune di Roma in data ......
Poiché la proposta da me sottoscritta è stata espressamente subordinata alla condizione sospensiva della regolarità urbanistica dell'immobile vi invito a chiedere alla Signora PROPRIETARIA se intende produrre una perizia giurata attestante l'agibilità sostanziale di quanto venduto così come richiesto dallo Studio Notarile.
Resto in attesa di un gentile e sollecito riscontro. Distinti Saluti....
Che ne pensate?