Tobia, non sei richiesto dalle parti. Sei richiesto dal venditore che ti ha incaricato, l'acquirente ti subisce. E non gli hai cercato tu la casa, se l'è cercata da solo...
..Ma come si fa', dico io, a sostenere di queste argomentazioni.
Un'acquirente che si rivolge al mediatore, in primo luogo lo fa', perche' questi, detiene ben saldi i rapporti con la parte venditrice.
Nell' a b c del nostro mestiere uno tra i primissimi fondamentali.
Il mediatore, ha facolta' di "manovrare" il venditore, facendogli accogliere (o subire) clausole, ordini, termini e tempi, che sono graditi e quindi formulati, nell'interesse esclusivo della parte proponente/ acquirente.
Per questo effetto/tutela, il compratore, puo' svolgere le sue azioni di compera, si presume, in tutta tranquillita'.
Senza che altri, nel frattempo, possano insidiare il procedimento della pratica.
Che e' cio' che ti guardi bene dal venire qui a riferire.
Ossia che nove volte su dieci, rimani come un cuccu' col tuo cliente, senza piu' la disponibilita' di quella casa, che tanto gli interessava.
Possiamo solo immaginare il tuo imbarazzo e lo sconforto (se non il danno) del cliente acquirente.
Matematico e', che se branchi e orde di mediatori, trattanno lo stesso venditore, proprio quando sembra sia arrivato il momento fatidico..
Cuccu':
La casa non c'e' piu'!
Il venditore ha fatto da solo.
Oppure il tuo compare (ormai ex) collaboratore, ha fatto da solo.
Oppure ancora, si e' accordato con un altro, buy - salesman- finder (o come vi chiamate), piu' svelto di te.
Non c'e' da stupirsi e neppure da arrabbiarsi.
In fondo, come prevede l'a b c del mestiere, era il tuo (ex) partner, ad avere i rapporti con il venditore e non tu.
Chi tra i colleghi, sconfina o stravolge gli equilibri e le regole, dettati dalla professione, e' il primo produttore della melma e della monnezza, che vengono scaricati sulla categoria.