Ciao a tutti.
Per la stipula non è necessario che venga presentata la denuncia di successione.
Se tutti gli eredi partecipano all'atto e vendono, ciò basta per configurare una accettazione della eredità da parte degli stessi e quindi legittimarli a vendere. Tant'è che i Notai spesso ricorrono ad un semplice escamotage: nell'atto di vendita scrivono che i soggetti venditori, in quanto chiamati all'eredità, dichiarano di accettarla e contestualmente vendono l'immobile. Poi il notaio trascrive sia l'accettazione (a spese dei venditori) che l'acquisto e tutto si risolve.
La dichiarazione di successione è un adempimento di carattere esclusivamente fiscale che non incide sulla titolarietà dei beni ereditari perché la sua presentazione non implica accettazione di eredità.
Il fatto che la proposta contenga una modifica successiva alla accettazione e non controfirmata per accettazione dall'acquirente, potrebbe rappresentare un elemento su cui giocare per svincolarsi dall'affare.
Potrebbe.... ma non si può dire nulla senza leggere le carte e, comunque, come hanno già detto quanti mi hanno preceduto, rinunciare all'acquisto sarebbe molto probabilmente un errore. E' normale che la controparte chieda un pò di tempo per assolvere agli incombenti successivi alla morte, considerando anche che c'è agosto di mezzo.
Il primo consiglio è farsi dare un certificato di morte (oppure che lo vada a fare l'acquirente) e pretendere dall'Agenti Immobiliari una certificazione sostitutiva di atto notorio con il quale gli eredi indicano i nomi di coloro che sono stati chiamati all'eredità e dichiarano se c'è testamento.
Questo documento (da redigere innanzi all'impiegato comunale ed al costo di una semplice marca da bollo) è la base di partenza per chiarire la vicenda successoria e poi parlare con Agenti Immobiliari e parte venditrice per fissare i nuovi tempi e modi della acquisizione.
Il tutto con il sostegno di un Notaio di fiducia dell'acquirente e/o l'assistenza di un avvocato.