A mio avviso ha ragione il Notaio, ad essere pignoli: costui ha anche tutti gli interessi, visto che per lui è lavoro da fare...
Tuttavia, credo che l'escamotage per evitare il Notaio poteva essere che ciascuno presentasse la propria CILA, indicando il tramezzo in questione, forse in accordo con quanto indica @marcanto
A quel punto ciascuno si accatastava il suo, e solo un Notaio pignolo avrebbe potuto "impugnare" questo iter.
È anche vero che a questo punto si potrebbe provare ad andare avanti così, ciascuno accatastando il suo (il Notaio non controllerà mai la CILA con i propri occhi, cambiate Notaio!)...
Una vecchia palazzina di mio nonno è composta da diversi appartamenti, dei miei zii/cugini e di mia mamma. La corte, indivisa per l'intera superficie da 50 anni, è stata sempre definita come BCNC (bene comune non censibile), da quando fu realizzato l'edificio, e negli atti di divisione e compravendita viene sempre menzionata questa "corte comune".
Qualche cugino di recente ha effettuato delle modifiche al piano terra, annettendo delle aree alla propria abitazione del piano terra (realizzando un giardino recintato), il tutto come da elaborato planimetrico e accatastamento.
Quando ho visto questa recente nuova configurazione dei sub. relativi al piano terra, dal confronto col vecchio elaborato planimetrico risalente a decenni fa, ho pensato che il geometra che si era occupato del lavoro dei miei cugini, avesse fatto anche da Notaio...
In questi anni ci sono stati diversi atti di compravendita, tutti andati a buon fine (la magica parolina "corte comune" ha coperto tutte le magagne), ma a rigore, il tecnico avrebbe dovuto in primis censire quelle aree come aree urbane (frazionandole al catasto fabbricati come F/1) al fine del trasferimento di diritti, poi tutti i fratelli sarebbero dovuto andare dal Notaio a fare l'atto di divisione per cedere quelle aree ai proprietari degli appartamenti del piano terra, e solo a posteriori le aree sarebbero potute essere accorpate agli appartamenti del piano terra, catastalmente...
Inutile dire che il Notaio non fa tutti questi controlli incrociati tra planimetrie storiche ed elaborati planimetrici (anche se a mio avviso dovrebbe incaricare un tecnico per farli, altrimenti rischia di commettere errori), cosa che nelle esecuzioni immobiliari i CTU fanno, segnalando queste irregolarità.
Tuttavia, credo che l'escamotage per evitare il Notaio poteva essere che ciascuno presentasse la propria CILA, indicando il tramezzo in questione, forse in accordo con quanto indica @marcanto
A quel punto ciascuno si accatastava il suo, e solo un Notaio pignolo avrebbe potuto "impugnare" questo iter.
È anche vero che a questo punto si potrebbe provare ad andare avanti così, ciascuno accatastando il suo (il Notaio non controllerà mai la CILA con i propri occhi, cambiate Notaio!)...
Una vecchia palazzina di mio nonno è composta da diversi appartamenti, dei miei zii/cugini e di mia mamma. La corte, indivisa per l'intera superficie da 50 anni, è stata sempre definita come BCNC (bene comune non censibile), da quando fu realizzato l'edificio, e negli atti di divisione e compravendita viene sempre menzionata questa "corte comune".
Qualche cugino di recente ha effettuato delle modifiche al piano terra, annettendo delle aree alla propria abitazione del piano terra (realizzando un giardino recintato), il tutto come da elaborato planimetrico e accatastamento.
Quando ho visto questa recente nuova configurazione dei sub. relativi al piano terra, dal confronto col vecchio elaborato planimetrico risalente a decenni fa, ho pensato che il geometra che si era occupato del lavoro dei miei cugini, avesse fatto anche da Notaio...
In questi anni ci sono stati diversi atti di compravendita, tutti andati a buon fine (la magica parolina "corte comune" ha coperto tutte le magagne), ma a rigore, il tecnico avrebbe dovuto in primis censire quelle aree come aree urbane (frazionandole al catasto fabbricati come F/1) al fine del trasferimento di diritti, poi tutti i fratelli sarebbero dovuto andare dal Notaio a fare l'atto di divisione per cedere quelle aree ai proprietari degli appartamenti del piano terra, e solo a posteriori le aree sarebbero potute essere accorpate agli appartamenti del piano terra, catastalmente...
Inutile dire che il Notaio non fa tutti questi controlli incrociati tra planimetrie storiche ed elaborati planimetrici (anche se a mio avviso dovrebbe incaricare un tecnico per farli, altrimenti rischia di commettere errori), cosa che nelle esecuzioni immobiliari i CTU fanno, segnalando queste irregolarità.