Valore e prezzo non devono coincidere, se questo si verifica è una casualità[qduote="eldic
, post: 378914, member: 53521"]avendo visto qualche 100 naio di perizie di "professionisti", ti posso assicurare che nemmeno questi sembrano avere le competenze (perlomeno se scarti tra valutatore A e valutatore B maggiori del 10-15% sono indici di cattiva stima)
fermo restando che "valore" e "prezzo di realizzo" spesso non coincidono.
La cattiva stima non si misura quindi con la misura dello scostamento fra valore e prezzo
La cattiva stima è quella che non è dimostrabile, ripercorribile e verificabile
usare rapporti mercantili (nella misura delle superfici) che non si basano sulla reale indagine del mercato è indice di cattiva stima
usare aggiunte, detrazioni che non si basano sulla reale indagine del mercato è indice di cattiva stima
usare prezzi medi, quotazioni non dimostrabili è indice di cattiva stima
dichiarare di aver eseguito l'indagine di mercato e non essere in grado di dimostrarla è indice di cattiva stima
usare procedimenti estimativi non condivisi è indice di cattiva stima
...
e questo si può rilevare da subito da quando la valutazione viene eseguita e crea precise responsabilità in capo al valutatore e al committente
per questo valutare è molto difficile [/quote]
allora diciamo che possiamo mandare tranquillamente a casa le principali società di perizia che operano sul mercato
a prescindere da questo, c'è da domandarsi a cosa serve sapere il valore di un qualunque bene, se poi non coincide con quanto è plausibile realizzare...