Concordo che la vicenda è surreale, e comprendo tutti i richiami al diritto alla provvigione, soprattutto da parte dell'acquirente, che non può cadere dal pero.
Nessuno però, salvo Marcello ha preso in seria considerazione l'ipotesi che il venditore fosse realmente all'oscuro del fatto che l'acquirente fosse lo stesso che aveva proposto inizialmente 250K: del resto anche voi ritenete del tutto anomalo che uno che propone 250, vada poi a pagare 330 per scavalcare l'agenzia. Una tale discrepanza potrebbe essere la prova della buona fede di Francesco.
Con ciò non credo sia una motivazione forte per affrontare una causa, ma almeno lo potrebbe essere per trovare un ragionevole accordo con l'agenzia.
Non conosco molto nè la teoria nè la prassi della mediazione, ma credo si possa dire che essa esiste se il mediatore fa incontrare tutte e due le parti, per l'oggetto convenuto: qui, se assumiamo vera l'affermazione di Francesco, l'agenzia non ha mai realmente messo in contatto il venditore con questo acquirente.
Portando alle estreme il ragionamento, se Francesco avesse venduto ad uno sconosciuto, che incidentalmente avesse visionato un diverso appartamento con quell'agenzia, continuerebbe ad esserci il "nesso" ?
Capisco che i tempi sono magri, ma come diceva Fabrizio, ci sono AI e Bravi AI.
Questo qua, non ha fatto onore alla categoria.