La domanda corretta del proprietario non dovrebbe essere: "quanto vale?" ma: "a quanto me la riusciresti a vendere?
Io fatico a capire amico mio di Riccione.
A mio avviso, intanto la domanda, parimenti alla risposta, è assai imprudente.
"Entrare in questo rettangolo di gioco" è avventato.
Solo se fossi tu stesso a staccare (per davvero) l'assegno, potresti " scendere in campo".
Mai illudere un cliente.
Ricordati che i primi a poter sbagliare siamo noi.
Chi altro pensi potrebbe sbagliare se non noi stessi, che siamo sul mercato, il postino...?
Se "la previsione" poi, non trova la verifica o almeno "la buona speranza", nel riscontro della clientela, trascorsi mesi di incarico, o peggio,se finisse che, fatti solo 2 appuntamenti in sei mesi, alla terza visita ricevi un offerta non congrua,..
Il cliente frattanto resta "inferocito" per le tue false promesse, fino a poter diventare addirittura efferato ricevendo una proposta sbilanciata al ribasso.
Un sacco di lavoro e questo non accetta, magari una proposta in assenza di vincolo di mutuo:
" Ma lei mi aveva detto.. !00,.... !!Il
Ti confesso che io alla fatidica domanda del cliente non mi espongo mai e "glisso" sempre.
Rispondo:
" Me lo dica lei" oppure
"Quanto cerca per essere contento..?"
"Non mi faccia tirare l'acqua al mio mulino"
Tutte risposte, così come lo son le domande, che paiono buttate lì a caso ma che invece sono molto precise.
Per me è come una partita a poker.
Bisogna stare abbottonati.
Da illusi è credere, che un soggetto che ha posto o voglia porre un bene in vendita, non si sia fatto lungamente un proprio conto economico.
Bisogna quindi saper "sbirciargli" le (sue) di carte.
In fondo detto "internos" tra noi Addetti ai lavori...
Machecenefrega di quanti soldi debba prendere uno per quello o questo alloggio il lavoro sempre quello è...!!
Per rispondere a questa domanda, quindi, io agente dovrei pormi altri interrogativi:
a) dispongo già di clienti per questo immobile e quanto vorrebbero spendere?
b) la collocazione e la tipologia dell'immobile rientrano nel target standard della mia agenzia o rappresentano una gestione marginale?
c) i canali pubblicitari attualmente a mia disposizione sono in grado di permettermi il reperimento di clientela potenzialmente interessata?
Anche qui amico mio non mi trovi d'accordo con te.
Sarebbe come pensare di fare affari solo con il ristretto numero di persone che conosci.
Che ti frega dei clienti che hai in portfolio oggi..?
Magari domani entra nel tuo studio un industriale che deve spendere.
Oppure una cliente che avendo venduto e alla ricerca affannata di comprare casa.
Se trova ciò che cerca da te bene, se no se ne esce da te e và cercandoselo altrove.
L'offerta genera la richiesta.
Ieri hai affittato il trilocale al marocchino..?
Oggi vendi il capannone all'imprenditore.
Rimetti in ordine la scrivania che magari domani anzichè andare a San marino, il cliente entra da te e ti chiede:
"Mi scusi ma non ha niente da propormi a Montegrimano..?"
..e magari manco lo sà che lì si vende sottoprezzo...
Quindi porta a casa il "pezzo" che il cliente arriva.
Hai preso un attico in centro..? Ti cercano i professionisti.
Hai preso il terreno agricolo..? arrivano i contadini.
Se per un bene, qualsiasi esso sia, ti sei preso l'onere di venderlo..
Vendilo.
Non sparare valutazioni a zero.
Su questa scorta, aggiungo pure come questa cosa che leggo qua e là di eseguire ed eseguire e elaborare le valutazioni e le perizie e le stime che:
Abilitato o no, congrua o meno, scientifiche e minuziose e "consapevoli del mercato" come lo possono essere quelle formulate alla
@Carlo Garbuio ma che ci raschia..???
Io se vado a casa di un cliente ci vado per acquisirla la casa prima e per venderla poi, non per valutargliela gratuitamente.
Quanto vale...??
"Basso.. stai basso se no poi non la vendi.."
Dico sempre ai miei collaboratori.