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PROGETTO_CASA
Ospite
enzo, la Romania ha il tasso di disoccupazione dello 0,45%. Qui il problema non è più paese occidentale o meno, ma una realtà che stentiamo a capire veramente...Le case ci piaccia o no seguono eccome, l'andamento dell'economia. E perdonami, ma una villetta in Brianza non puoi venderla al prezzo di un cottage, allo stato attuale delle cose. Prima lo si capisce, meno perdite ci saranno per tutti.
RIEPILOGO PUNTATE PRECEDENTI
Qui nessuno ha mai detto che la situazione economica di un paese non incida nell'andamento del mercato immobiliare, forse il ragionamento è diverso:
1) Non è giustificato un crollo delle quotazioni immobiliari a valori reali del 50% a fronte aumento della disoccupazione del 5% (2007-2015). Anche perché se analizzi il TOP 2006, successivamente avrai comunque una discesa.
2)Non è giustificato un dimezzamento delle transazioni immobiliari a fronte dell'introduzione IMU 2a piu' alta che nel passato.
3)Non è giustificato dai numeri una compressione di questo mercato del 50% a fronte una perdita del PIL italiano del 10% in 7 anni o perché le case sono brutte (lo erano anche in passato nel 2006).
Tutte queste valutazioni sono corrette ma non giustificano l'attuale stato di cose come la bolla scorso decennio non era giustificata dal PIL e dai Mutui facili.
Quando si attraversa una crisi epocale come questa le motivazioni sono spessa legate all'inconscio dei potenziali acquirenti i quali pur potendo acquistare (spesso vendendo un bilocale per comprare un trilocale) restano in fase di attesa fin quando l'economia non riparte.
Per converso quando l'economia gira in molti fanno il passo piu' lungo della gamba con risultati nefasti.
In pratica l'economia è la variabile principale ma l'effetto LEVA è causato dal comportamento individuale. Ti faccio presente che da anni tu e GMP sostenete che serve una riduzione dei prezzi per far partire il mercato.....se vedi ora, rispetto al 2012, noterai quanto cio' sia inutile e dannoso.
Il mercato ripartirà quando ripartirà l'economia ma stai tranquillo che in quella fase avremo comunque la disoccupazione al 12% sebbene con una maggiore fiducia della popolazione.
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