buona sera, vi descrivo brevemente cosa mi sta succedendo...acquistai una casa tramite edilizia agevolata a roma. trascorsi i 5 anni obbligatori nel 2011 decisi di rivenderla. prezzo di aquisto 120.000euro.tramite agenzia passato poco tempo l'ho rivenduta a 280.000 euro. ovviamente il notaio era stato portato dagli acquirenti che hanno acquistato in contanti. adesso mi hanno scritto tramite avvocato per riavere la differenza,160.000 euro, richiedendo i danni anche al notaio e all'agenzia facendo appello ad una sentenza della cassazione del 2015. Perché molti pensano che io abbia speculato? Io stavo in buona fede, non ho puntato il fucile agli acquirenti i quali erano liberissimi di accettare il prezzo o no,credo che il notaio avrebbe dovuto bloccare la vendita visto che è pagato per tutelare gli acquirenti.se avesse detto che potevo vendere solo a 120.000 non avrei mai venduto.adesso con quei soldi ho ricomprato e mi ritrovo a dover affrontare una causa che se dovessi perdere mi lascerebbe in mezzo a una strada. Io speculatore? Per carità mi metto nei panni degli acquirenti che ad oggi in caso di vendita si ritrovano una casa svalutata, ma io che colpa ho?