Scusate volevo chiedere una cosa. Ho un contratto di locazione di un appartamento registrato nel 2007(IRPEF) e prorogato ad aprile 2011 con modello 69 con adesione alla cedolare secca per tutto il periodo della proroga. Ora vorrei prorogare di altri quattro anni fino al 2019 sempre aderendo alla cedolare secca con il modello rli web. (fiscoonline). Clicco su adempimento seccessivo e su proroga indico la data di fine proroga. Per aderire alla cedolare secca devo spuntare la casella cedolare che si apre quando clicco su proroga?
Non esiste una risposta certa alla tua domanda. Alcuni uffici locali delle Entrate richiedono che l’opzione venga nuovamente espressa in sede di proroga (l’opzione cessa di produrre i suoi effetti al termine della durata del contratto e dell’eventuale proroga, pertanto, secondo tale tesi, nel caso di specie, è necessario ribadire l’opzione al termine del terzo quadriennio), altri uffici locali delle Entrate non lo ritengono necessario. Qualora tu intenda rimanere in regime di cedolare secca, nel dubbio, tu flagga la casella “Cedolare secca” e riconferma l’opzione (“SI’”) nel quadro D. E’ un invito alla prudenza.
Il campo “cedolare secca” valorizzato (è un interruttore che corrisponde al comando: OPZIONE / REVOCA) e l’indicazione “SI’” e il codice fiscale del locatore che ha espresso l’opzione per il regime sostitutivo nel quadro D (che deve corrispondere al codice fiscale indicato nel quadro B - Sezione I – Dati del locatore), in sede di proroga, di un contratto già cedolarizzato non determina la revoca dell’opzione (sarebbe veramente preoccupante se, confermando l’opzione per la seconda volta, si ritornasse in IRPEF).
Nel caso di adempimento successivo, con “SI’” non si revoca l’opzione, ma la si esercita, nuovamente oppure per la prima volta (in sostanza, non dici “SI’” alla revoca, dici “SI’” alla cedolare secca). Solo l’indicazione “NO” revoca l’opzione e il conseguente ritorno al regime ordinario (diversamente, in sede di registrazione, l’indicazione “NO” sta ad indicare non la revoca, ma la non adesione alla cedolare secca: come posso, in prima registrazione, revocare un regime fiscale che non ho ancora opzionato?).
Non capisco una cosa in queste istruzioni di pennylove. Ma un proprietario che invia rli web tramite pin deve apporre la firma sul modulo o la firma è sottintesa visto che lo invio da fiscoonline tramite pin? Perchè le istruzioni parlano di firme? un'altra cosa poi quando si apre rli web e si clicca su adempimento successivo compare una pagina che parla di richiesta accesso non proprio.La devo compilare (mettendomi come parte del contratto visto che sono il proprietario ) o devo aprire direttamente il contratto cliccando su di esso nella lista dei contratti acquisiti.
La firma del richiedente o del delegante va apposta solo nella versione cartacea da presentare in ufficio. In telematico, la tua firma è il tuo PIN.
E qui vengo al mio recentissimo errore su cui aspetto un parere di
@Pennylove: io ho compilato la proroga post 8°-anno, abilitando anche il quadro D per confermare la CS; peccato non mi sia accorto che (ma l'avrò inserito io o il SW?) è stata impostata pure l'imposta di registro, , che mi è quindi stata addebitata sul conto corrente.
Salvo che il software non abbia recepito l’indicazione (non dico che non sia possibile, ma reputo tale evenienza poco probabile), mi pare alquanto strano (e preoccupante: ora potresti essere tornato in IRPEF) quello che ti è capitato.
Salvo che la fornitura non sia stata scartata con la motivazione “
Dati incongrui”, è probabile che sia stato tu stesso il responsabile involontario dell’accaduto. Pervengo a questa conclusione sulla base del fatto che il software, in sede di adempimento successivo alla prima registrazione, non calcola in automatico le imposte, ma richiede che sia lo stesso contribuente non solo a digitarle materialmente, ma anche a indicare le coordinate bancarie dell’intestatario del conto corrente per procedere all’addebito dell’importo dovuto.
Come può il software, in sede di proroga, automaticamente addebitarti l’imposta, calcolandola come se fosse in sede di prima registrazione in regime ordinario (pur in presenza di una videata a importo zero?), quando sei solo tu che puoi digitare (calcolare) l’importo nel quadro LIQUIDAZIONE DELLE IMPOSTE?
Delle due l’una. O, in sede di proroga, (distrattamente) è stata revocata l’opzione (campo cedolare secca valorizzato e indicazione “NO” nel quadro D, oppure (caso più probabile) è stato valorizzato il campo cedolare secca, indicando “SI’” nel quadro D. In entrambi i casi, però,
per avere l’addebito sul conto corrente, deve essere stato digitato l’importo dell’imposta di registro e indicate le coordinate bancarie nel RIEPILOGO.
E’ chiaro che il “SI’” del quadro D è incongruo con gli importi calcolati nel quadro LIQIDAZONE DELLE IMPOSTE.
A questo punto, bisogna chiedersi:
a) Che cosa ha capito il sistema?
ma soprattutto:
b) Che cosa ha capito l’ufficio?
Ora, se l’ufficio ritiene che il comportamento concludente sia il quadro LIQUIDAZIONE DELLE IMPOSTE (importo superiore a € 0,00) e non il quadro D (“SI”), tu saresti tornato in IRPEF. Viceversa, se l’ufficio ritiene, invece, che il comportamento concludente sia il quadro D (“SI”), saresti rimasto in cedolare secca. In tal caso, potresti richiedere il rimborso dell’imposta non dovuta, inoltrando apposita istanza in carta semplice, contenente i motivi in base alla quale si ritiene di aver diritto al rimborso. Il termine di decadenza per le domande di rimborso per le imposte indirette (registro) è 36 mesi.
Se la cosa è abbastanza recente, è probabile che l’ufficio competente non si sia ancora accorto di niente. Io comunque una capatina in ufficio la farei, se non altro per sincerarmi a quale regime fiscale è stato assoggettato in Anagrafica il contratto.