c'è una parete interna in meno (muro ripostiglio demolito per allargare la cucina).
Qui a Roma come penso in tutta Italia non è sufficiente riportare l'esatta rappresentazione grafica dell'immobile ripresentando la planimetria in catasto
quando si tratta di modifiche interne che non alterino la volumetria e non vadano ad interessare le parti strutturali dell'edificio bisogna presentare una Cila in Comune
(nb questo andava fatto prima di demolire il tramezzo) .. gli interventi già eseguiti senza le dovute segnalazioni in Comune ti espongono ad una sanzione pecuniaria minimo euro 1000 più le reversali , oltre il tecnico che và comunque pagato per impostare la pratica in sanatoria e il docfa per il nuovo accatastamento.
Mi è giunta voce (qui lo dico e qui lo nego in quanto parlo per sentito dire
) che molti adottano il sistema di presentare una Cila come se le opere non siano ancora realizzate evitando così le sanzioni e procedere poi con il fine lavori ripresentando la planimetria rispecchiante lo stato attuale dei luoghi.
L'intervento di un tecnico comunque è indispensabile
Tieni presente che tutte le pratiche a Roma ormai da un paio di mesi circa sono accettate solo ed esclusivamente se presentate in via telematica dal tecnico regolarmente accreditato sul portale di Roma Capitale.
Se ripresenti solo l'accatastamento rischi che il notaio non ti stipula trovando in visura la dicitura esatta rappresentazione grafica del xxxxxx o ancora peggio la dicitura diversa distribuzione degli spazi interni senza la relativa pratica Comunale.
Peggio mi sento se c'è un mutuo, sicuramente la richiederà anche il perito della banca.