vedrei un po' rischioso quello che scrivi "presenterò domanda di affrancazione e istanza di rinuncia alla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà", poiché, a mio avviso, ti ritroveresti con un appartamento libero da vincoli sul prezzo, ma sempre sotto il vincolo superficiario dei 99 anni.
In primo luogo, hai omesso che ho usato l'avverbio
prossimamente, proprio per specificare che, per il momento, mi guarderò bene dal fare qualunque cosa.
In secondo luogo, mi pare che la questione affrancazione vs trasformazione fosse definita, per quanto possibile, decine di pagine fa.
E' chiaro che, se è l'affrancazione a togliere il vincolo del prezzo massimo, se essa non è un acconto della trasformazione (come si vorrebbe con la delibera 40) e se la trasformazione mi costerà tre/quattro volte il prezzo previsto ante delibera 40, la trasformazione, in sé, perde completamente di senso rispetto all'obiettivo della vendita.
D'altro canto, nei PdZ non ancora sbloccati, è l'affrancazione che consentirà di vendere a libero mercato, in attesa di un conguaglio che arriverà chissà quando.
Se fosse come scrivi, alla Madonnetta, tanto per citare un luogo a caso, nessuno farebbe l'affrancazione e nessuno acquisterebbe, per il fatto che la trasformazione non è disponibile.
Quanto al fatto che questo tipo di immobili non trovano acquirenti, sono circa 356 pagine che vado ripetendo che
le case che abbiamo acquistato sono case come tutte le altre.
Non tollero che si vogliano far passare gli immobili acquistati con il frutto dei ns sacrifici, a prezzo di mercato, come case di serie b o da sfigati.
Quello che manca ed è mancato fino ad ora, invece, davvero, è un comune che tuteli questo tipo di edilizia e i cittadini che ne hanno usufruito, e che segua le norme in maniera chiara e ineludibile e vigili seriamente sulla loro applicazione.
Se affrancazione deve essere, allora che affrancazione sia, ma in modo chiaro e nel rispetto della dignità di tutti i cittadini, studiando per bene ciò che si delibera.