Salve a tutti, anche io mi trovo nel limbo scatenato dalla sentenza 18135.
Ho firmato un compromesso per acquistare un immobile in diritto di superficie a Roma a 260.000 €, in una zona non ancora riscattabile, versando una caparra al venditore di 35.000 più 12.000 di provvigione all'agenzia immobiliare, con data entro cui rogitare 31 Dicembre 2015.
Adesso come molti mi ritrovo bloccato a causa di questa sentenza che tocca soprattutto a quanto ho capito il comune di Roma.
Questo forum è l'unico modo per tenersi aggiornati e condividere idee/esperienze su questo problema e per questo ringrazio tutti!!!
Da quello che ho capito, oggi c'era una speranza di una qualche delibera comunale che però non è mai arrivata, anzi leggendo ASS.NEE "AREA167" mi sembra di capire che una soluzione non arriverà in tempi brevi, visto i tempi del comune di Roma...
Mi ero anche informato con un avvocato per capire diritti e doveri di acquirente e venditore ma in questo caso diciamo che non esistono veri e propri colpevoli se non il comune di Roma...quindi mi ha sconsigliato una eventuale causa suggerendomi di mettersi d'accordo per estendere la data del rogito oppure per farsi ridare la caparra dal venditore. Rimarrebbe però un punto di domanda sulla provvigione dell'agenzia, che probabilmente andrebbe almeno ricalcolata in base al prezzo imposto dal comune.
Ho firmato un compromesso per acquistare un immobile in diritto di superficie a Roma a 260.000 €, in una zona non ancora riscattabile, versando una caparra al venditore di 35.000 più 12.000 di provvigione all'agenzia immobiliare, con data entro cui rogitare 31 Dicembre 2015.
Adesso come molti mi ritrovo bloccato a causa di questa sentenza che tocca soprattutto a quanto ho capito il comune di Roma.
Questo forum è l'unico modo per tenersi aggiornati e condividere idee/esperienze su questo problema e per questo ringrazio tutti!!!
Da quello che ho capito, oggi c'era una speranza di una qualche delibera comunale che però non è mai arrivata, anzi leggendo ASS.NEE "AREA167" mi sembra di capire che una soluzione non arriverà in tempi brevi, visto i tempi del comune di Roma...
Mi ero anche informato con un avvocato per capire diritti e doveri di acquirente e venditore ma in questo caso diciamo che non esistono veri e propri colpevoli se non il comune di Roma...quindi mi ha sconsigliato una eventuale causa suggerendomi di mettersi d'accordo per estendere la data del rogito oppure per farsi ridare la caparra dal venditore. Rimarrebbe però un punto di domanda sulla provvigione dell'agenzia, che probabilmente andrebbe almeno ricalcolata in base al prezzo imposto dal comune.