giannelmo

Membro Attivo
Professionista
Puoi avere ragione in generale, ma spesso un obiettivo comune che sia superiore ai singoli interessi riesce ad essere perseguito... e bisognerebbe provare ad unirsi contro le delibere farlocche in generale e solo successivamente suddividersi in sottogruppi (l'ho appena detto ad una utente del forum...).

Sai bene come la penso su chi fa causa ai propri venditori e spero che i giudici capiscano che la posta in gioco, oltre ad essere diversa, è molto più grossa...

1) Obiettivo comune: revisione delle stime dei valori veniali dei terreni, ricalcolando tutto seguendo la procedura descritta nel documento Formez-PA.
Obiettivi diversificati:
2)
soluzione definitiva e senza costi insostenibili (al massimo tariffa concordata coi notai per l'atto di affrancamento) per tutti gli attuali proprietari che hanno acquistato a prezzo maggiore di quello massimo di cessione prima del 15 settembre 2015. Qualora i termini di prescrizione non siano sopravvenuti, condannare per danno erariale tutti i soggetti che hanno causato lo stesso.
3) Riconoscimento di quanto riportato sulle convenzioni di trasformazione già effettuate e su quelle per le quali è stato già pagato l'importo, ma risultano bloccate dagli uffici comunali: cancellazione totale di ogni vincolo allo scadere dei 20 anni dalla convenzione originale.
Altro?
 

antari

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Privato Cittadino
Mi pare che sia inutile continuare a discutere, bisogna unirsi e battersi per ristabilire il rispetto dei propri diritti.

La questione normativa è stata ampiamente analizzata, sviscerata e chiarita da @Santi60, che ha anche prodotto un dettagliato documento in tal senso.

Per chiarire definitivamente, al di là del movente (confusione o malafede?), tutto nasce dall'interpretazione stravagante e irricevibile che il comune ha dato della sentenza in oggetto.

Interpretazione tradotta in modo improbabile nella delibera 40/2016, che rende inutili i risibili proclami in base ai quali dovremmo gioire perché hanno iniziato a lavorare le pratiche di affrancazione.

La sentenza, infatti, sostiene che, in mancanza di una convenzione ad hoc, il vincolo di prezzo imposto segue il bene nel suo ciclo di vita, distinguendo peraltro, esplicitamente, tra convenzioni ex legge 865/71 e convenzioni ex legge 10/77.

Ora, ne deriva, in modo ovvio e incontrovertibile (checché qualche utente sostenga audacemente il contrario), che tra le convenzioni ad hoc rientrano anche le convenzioni in diritto di proprietà - anzi, aggiungerei che vi rientrano per antonomasia! -, cioè quelle convenzioni che sostituiscono quelle in diritto di superficie ex legge 865/71, e che si stipulano con il comune all'atto della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà.

Queste convenzioni in diritto di proprietà, che sostituiscono quelle in diritto di superficie e che a rigore avrebbero tutti i diritti di far parte di quelle "convenzioni ad hoc" di cui parla la sentenza, sono tuttora presenti sul sito del comune, sono pubblicizzate sul sito di risorse per roma, e, per l'appunto, si rifanno allo schema previsto all'art.8 della legge 10/77.

E ancora, tali convenzioni sono previste dalla delibera 54/2003 del comune e dalla legge 448/98.

Nessun ente o istituzione ha ancora abrogato questo sistema di disposizioni.

Tuttavia, il comune pensa bene di trasformare la "convenzione ad hoc" (introducendo un'evidente forzatura, se frutto di confusione o di malafede, decidetelo voi...), in una "convenzione di affrancazione", generando il caos attuale (o, se volete, un'interessante quanto ingenua opportunità di far cassa).

Perché, se la "convenzione ad hoc" è una "convenzione di affrancazione", ne deriva che:
  • -la sentenza stabilisce che tutti devono affrancare.
  • la convenzione di trasformazione, anche se avallata dalle disposizioni di legge, diventa uno strumento surreale e, al momento, non corrispondente alle disposizioni di legge e inapplicabile, per acquisire la proprietà del terreno mantenendo però intatto il vincolo di prezzo imposto e tutti gli altri vincoli pattuiti.
  • la convenzione di trasformazione attuale, anche se tuttora avallata dalle disposizioni di legge, deve essere sostituita con qualche altro strumento perché, così com'è, entra in contraddizione con l'interpretazione che il comune dà della sentenza.
  • l'affrancazione rimuove il vincolo di prezzo imposto, però va affiancata comunque dalla trasformazione, perché chi si comprerebbe un immobile affrancato ma che mantiene comunque il diritto di superficie?
In ogni caso, anche volendo tralasciare le importanti questioni degli oneri di urbanizzazione e delle stime a c***o dei valori venali, questa interpretazione ci porta (casualmente eh!) a versare, potenzialmente, una montagna di soldi nelle casse del comune.

Quindi, appare chiaro come dal vizio originario di interpretazione derivi una problematica irrisolvibile, quella che il mio avvocato ha definito un modo per "chiedere di pagare la proprietà due volte", quello che l'Associazione Area 167 definisce un abuso ed una pratica contra legem, ossia la richiesta dell'affrancazione oltre (e insieme, direi io) alla trasformazione.

Appare altresì chiaro che l'interpretazione che il comune dà della sentenza, oltre ad aprire scenari illeciti quali la sospensione abusiva della pratiche di trasformazione, conduce alla necessaria revisione di schemi di convenzione mai abrogati, qualcosa che sembra evidentemente una mostruosità imperdonabile a fronte di una normativa lacunosa e problematica, tuttavia esistente e ben consolidata.

Allora, non sarebbe meglio costringere il comune a rinsavire, rivedendo la sua sciocca interpretazione?
proprio perché Area 167 definisce un abuso ed una pratica contro legem x affrancazione e trasformazione insieme ,vorrei sapere da @Giuseppe Di Piero se è stato fatto il ricorso al Presidente della Repubblica , e x chi ha bisogno di vendere o affittare e quindi deve x forza pagare l'affrancazione, come può tutelarsi affinché il pagamento dell'affrancazione sia fatta valere quale acconto sulla trasformazione ?
 

Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
proprio perché Area 167 definisce un abuso ed una pratica contro legem x affrancazione e trasformazione insieme ,vorrei sapere da @Giuseppe Di Piero se è stato fatto il ricorso al Presidente della Repubblica , e x chi ha bisogno di vendere o affittare e quindi deve x forza pagare l'affrancazione, come può tutelarsi affinché il pagamento dell'affrancazione sia fatta valere quale acconto sulla trasformazione ?

Caro @antari, la Delibera n. 13 del Comune di Roma ha allungato i termini per l'impugnazione della stessa (e di quelle che la precedono ossia la Delibera n. 33 e Delibera n. 40); in ragione di ciò abbiamo deciso di utilizzare tutto il tempo a ns. disposizione.

Per quanto riguarda il resto del tuo post, restano valide tutte le considerazioni finora espresse relativamente all'interpretazione contra legem delle norme di settore da parte del Comune di Roma.
 

antari

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Privato Cittadino
Caro @antari, la Delibera n. 13 del Comune di Roma ha allungato i termini per l'impugnazione della stessa (e di quelle che la precedono ossia la Delibera n. 33 e Delibera n. 40); in ragione di ciò abbiamo deciso di utilizzare tutto il tempo a ns. disposizione.

Per quanto riguarda il resto del tuo post, restano valide tutte le considerazioni finora espresse relativamente all'interpretazione contra legem delle norme di settore da parte del Comune di Roma.
@Giuseppe Di Piero ,grazie x la risposta, ma come bisogna fare x tutelarsi affinché un domani, il pagamento dell'affrancazione sia fatto valere quale acconto sulla trasformazione ?
 

manlick_gloom

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Ciao a tutti, torno a leggere dopo un po' di tempo e mi pare di capire che non sia cambiato molto. Io sono fra quelli che ha pagato per la trasformazione (pre delibera 40) e che non ha saputo più nulla. Qualcuno nella mia stessa situazione ha fatto qualche passo nei confronti del comune?
 

EmiVal

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Privato Cittadino
Ciao a tutti, torno a leggere dopo un po' di tempo e mi pare di capire che non sia cambiato molto. Io sono fra quelli che ha pagato per la trasformazione (pre delibera 40) e che non ha saputo più nulla. Qualcuno nella mia stessa situazione ha fatto qualche passo nei confronti del comune?

Stessa situazione, sto diffidando il comune.

So di un altro che, nella stessa situazione, ha diffidato ma non se lo sono filato.
Perciò sono finiti in tribunale e sta aspettando che il giudice ordini al comune di procedere d'urgenza con l'atto di trasformazione (se va tutto bene, immagino).
 

Giuseppe Di Piero

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Professionista
@Giuseppe Di Piero ,grazie x la risposta, ma come bisogna fare x tutelarsi affinché un domani, il pagamento dell'affrancazione sia fatto valere quale acconto sulla trasformazione ?

Devo fare i miei più sinceri auguri al Comune di Roma (Assessore Berdini + Commissione Urbanistica) che pur dimostrando di non conoscere minimamente la materia, si stanno muovendo in maniera maldestra senza minimamente confrontarsi con chi ha dimostrato di essere più competente di loro.
 

Nicestar

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Devo fare i miei più sinceri auguri al Comune di Roma (Assessore Berdini + Commissione Urbanistica) che pur dimostrando di non conoscere minimamente la materia, si stanno muovendo in maniera maldestra senza minimamente confrontarsi con chi ha dimostrato di essere più competente di loro.


Condivido in pieno e mi associo agli auguri! Nicestar
 

EmiVal

Membro Attivo
Privato Cittadino
Devo fare i miei più sinceri auguri al Comune di Roma (Assessore Berdini + Commissione Urbanistica) che pur dimostrando di non conoscere minimamente la materia, si stanno muovendo in maniera maldestra senza minimamente confrontarsi con chi ha dimostrato di essere più competente di loro.

Anche io mi associo agli auguri: gli auguro sinceramente di ripagarmi tutti i disagi che mi stanno causando.
 

Giuseppe Di Piero

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Professionista
A sentire la Commissione Urbanistica (in formato multi-partisan), sembrerebbe che la problematica attuale possa essere riassunta (quasi esclusivamente) in rapporto al ridicolo numero di pratiche di affrancazione lavorate dal Dipartimento (7 su 1500 circa)
 

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