Il Comune può, al suo interno dare la colpa a chi vuole, ma se c'è un documento su carta intestata del Comune con tanto di protocollo e, per altro, inviata ad un Ente di primaria importanza come il Consiglio Notarile di Roma (non al semplice proprietario di una cantina costruita in un PdZ), la responsabilità nei confronti di tutti quelli che sono stati ingannati resta sempre dell'Ente "ROMA CAPITALE". Se poi chi ha firmato non poteva farlo dovrà essere, al suo interno, "ROMA CAPITALE" a rivalersi sull'architetto che ha firmato e su tutti i Dirigenti della catena gerarchica sopra di lui (anzi lei in questo caso dato che è una donna), quantomeno per mancata sorveglianza sui mezzi del Comune. Sarebbe come dire che un cittadino, che ha subito un danno poiché un impiegato del Comune ha timbrato il cartellino e poi se ne andato in palestra non eseguendo in tempo un atto amministrativo indispensabile al cittadino stesso, dovesse andare a chiedere il risarcimento del danno all'impiegato in questione (di cui magari non conosce ne la qualifica ne il mansionario nell'ambito della specifica organizzazione), invece di chiederlo al Comune. Siamo proprio alla Follia.
Nel documento, vedo che sotto la firma, oltre al nome c'è la qualifica "Il Dirigente". Non conosco bene come funzionano le cose nell'ambito pubblico (forse qualcuno potrà correggermi), ma il d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (
Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) all'art. 107, comma 3, stabilisce che:
"
Sono attribuiti ai dirigenti tutti i compiti di attuazione degli obiettivi e dei programmi definiti con gli atti di indirizzo adottati dai medesimi organi [ossia organi di governo dell'ente], tra i quali in particolare, secondo le modalità stabilite dallo statuto o dai regolamenti dell'ente:
...OMISSIS...
h) le attestazioni, certificazioni, comunicazioni, diffide, verbali, autenticazioni, legalizzazioni ed ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza;"
Quindi
@disperata70 , come può un avvocato dell'Avvocatura del comune sostenere che la colpa verrebbe attribuita a chi ha firmato e non al Comune come Ente se quello che ha scritto e firmato è previsto nell'ambito dei compiti che sono attribuiti appunto ad un Dirigente dell'Ente locale?
Se hanno sbagliato a conferirgli la carica Dirigenziale non è certo colpa dei cittadini che ne sono stati danneggiati ma solo delle procedure utilizzate dal Comune per dare quella responsabilità, quindi nei confronti dei cittadini il Comune è il solo responsabile non il Dirigente che agisce per conto del Comune.