Mobil

Membro Attivo
Privato Cittadino
Non è possibile che questi sono così incapaci! Dopo tante obiezioni tecniche e legali portate a sostegno, di comparazioni con delibere di tutti gli altri comuni d'italia.......questi cosa fanno dopo mesi? Si riuniscono come giunta, solo per allargare la platea delle urgenze! Ma qui veramente stiamo dando i numeri a lotto! Non sono normali, questi sono da ricovero! Ormai ho perso ogni speranza. Buon Natale a tutti!
Penso che finchè non si da seguito alle minacce di ricorso questi non ci si filano proprio. Credo che il termine per ricorrere alle delibere Tronca sia scaduto ma, quantomeno per le trasformazioni, avendo il dipartimento bisogno una nuova delibera per lo schema di convenzione, forse si riaprirà uno spiraglio, anche se inizio a dubitare che la possibilità di sostituzione della convenzione venga ripristinata a breve come promesso.
Bisognerà farsi trovare pronti e organizzati ma non singolarmente, io ritengo tramite un coordinamento dei comitati di quartiere, in modo da potersi permettere di dare mandato ad un legale che sia competente in materia di ricorsi agli organi istituzionali.
Sarebbe cosa buona se chiunque di noi si adoperasse per sensibilizzare il comitato del proprio quartiere verso questo coordinamento,
Il tempo delle parole è finito, bisogna fare qualcosa di concreto.
 

fab74

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Giovedì ho partecipato ad una riunione indetta dal Comitato di Quartiere Val Melaina. E' venuto fuori che l'Affrancazione, come sospettava già qualcuno in alcuni post in questo Forum, libera solo dal vincolo di prezzo massimo, ma non da tutti gli altri vincoli relativi ai requisiti di reddito e familiari del potenziale acquirente. A questo punto ho paura che questa Affrancazione è solo un "bidone" che ci sta tirando l'Amministrazione Comunale poiché un acquirente con i limiti di reddito, a meno che non abbia vinto al super enalotto, ben difficilmente potrà trovare una banca che conceda un mutuo per l'acquisto di un appartamento a "prezzo di mercato", per il semplice fatto che non soddisferebbe i requisiti minimi reddituali che tutte le banche pongono per concedere un mutuo (specialmente se di importo elevato). Ovviamente è possibile che con tutta la confusione che c'è sul tema, magari, a fronte dell'Affrancazione i Notai rogitino senza tenere conto dei requisiti degli acquirenti, ma chi può garantire che, ad un certo punto, questa o una successiva Amministrazione Comunale non tiri fuori un altro coniglio dal cilindro chiedendo altri soldi, per esempio a titolo di sanzione pecuniaria per aver acquistato un appartamento senza averne i requisiti?
Solo con una procedura come la Trasformazione con caducazione di TUTTI i vincoli (dopo 20 anni dalla Convenzione originaria) si potrà essere sicuri di poter vendere/acquistare un appartamento nei PdZ senza future sorprese!
Almeno questo è il mio punto di vista!

Se la Società costruttrice non era una cooperativa edilizia i requisiti soggettivi sono solo relativi al primo acquirente, almeno così è scritto nella mia convenzione.

Secondo me nel momento in cui si affranca o si trasforma, decade anche l'obbligo dell'esistenza dei suddetti requisiti. Chiaro che il tutto dovrebbe essere ribadito nella nuova convenzione.
 

Santi60

Membro Attivo
Professionista
Bentornato Santi, temevo di averti perduto, se l'unico faro che abbiamo sugli arzigogoli legislativi. Sulle leggi mi sono fatto una cultura ma si metodi di stima dei valori venali mi arrendo, penso che puoi controbattere solo tu.
Quando ho posto il tema dei vincoli accessori sono stato quasi lapidato, a quanto pare anche altri si pongono il problema e anche secondo me l'unica via di uscita sarebbe la trasformazione, ma ci neganno di fatto la possibilita di sostituzione, come da comma 46, anche nei 14 piani di zona.
Quello che non ho capito è se il comune abbia la facoltà, oltre che di decidere se rendere possibile la trasfomrazione, di revocarla, sospendendola come ora, dopo una decisione in già presa in merito nel passato.
Purtroppo ultimamente sto avendo vari impegni sia di lavoro che familiari che non mi lasciano molto tempo per scrivere sul Forum. Ecco perché i miei post si sono ridotti moltissimo.
Riguardo alla facoltà del Comune di decidere in merito alla Trasformazione, il comma 45 dell'art. 31 della Legge 448/1998 stabilisce:
"45. I comuni possono cedere in proprietà le aree comprese nei piani approvati a norma della legge 18 aprile 1962, n. 167, ovvero delimitate ai sensi dell'articolo 51 della legge 22 ottobre 1971, n. 865, già concesse in diritto di superficie ai sensi dell'articolo 35, quarto comma, della medesima legge n. 865 del 1971. Le domande di acquisto pervenute dai proprietari di alloggi ubicati nelle aree non escluse, prima della approvazione della delibera comunale, conservano efficacia."

Pertanto, anche se c'è la parola "possono" e non "debbono" che lascerebbe pensare ad una certa libertà di azione da parte del Comune, c'è da dire che le procedure comunali non si decidono al bar o durante quattro chiacchere fra i Funzionari nei corridoi del Dipartimento di Urbanistica, ma sono regolate in modo preciso dalle Deliberazioni Comunali adeguatamente approvate nelle sedi opportune. Dato che la Trasformazione è stata approvata con la Deliberazione 94/2003 e, da quanto mi risulta, tale Deliberazione non è mai stata abrogata, i Funzionari del Comune non possono, unilateralmente bloccare queste procedure di Trasformazione, oltre al fatto che, nell'ultima parte del comma 45 le domande già fatte, anche fatte prima della Deliberazione conservano validità.
 

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