Premetto che non sono coinvolto in alcuna trattativa del genere, in quanto primo acquirente e ancora in possesso dell'immobile. A me pare che la cosa più corretta da fare sia che chi ha venduto per primo a prezzo di mercato si faccia carico di pagare l'affrancazione a chi oggi è proprietario dell'immobile. Chiedere somme in più significherebbe solo giustificare la retroattività di un regime che di fatto è stato solo acclarato due anni fa. Tutti ma proprio tutti a Roma ritenevano che passati i cinque anni di invendibilità dell'immobile si fosse liberi di vendere e il Comune ha certificato spesso e volentieri questa prassi. Larga la foglia e stretta la via...
sono perfettamente d'accordo con te in linea di principio, anche se la colpa principale dovrebbe sempre ricadere su soggetti come : comune, notai , agenzie e costruttori/cooperative che hanno volutamente indotto all'errore. Oltretutto mi ritrovo nella tua stessa situazione, primo assegnatario mai venduto. Dunque il tuo concetto è condivisibile, ma se non ti limiti solo ai casi facili come il ns. dove non è difficoltoso trovare chi per primo ha venduto ad un prezzo di mercato, in pratica però esistono casi leggermente più complicati dove dopo due o tre sequenze di rogiti, è difficile rintracciare il primo venditore che non ha venduto a Pmc. e quindi, anche ponendo una certa buona volontà, diventa inapplicabile o perlomeno arduo. Ovviamente questo ragionamento è al netto del fatto che l'affrancazione, secondo la sentenza, spetta all'attuale proprietario che è rimasto con il cerino in mano acceso.