diciamo che non è facile per i venditori stabilire se sono vittime di deflazione o se semplicemente il calo è dovuto ad un eccesso di rigonfiamento che non era sostenibile prima, quando le condizioni economiche erano identiche (avvisaglie di crisi c'erano già nel 2006) ma c'era la bolla e una mancanza di buonsenso collettiva. Oggi la situazione è molto cambiata rispetto a qualche anno fa, il credito è ancora un problema e comunque la gente non si lascia affatto incantare dalle possibilità di accedere a mutui in cui poi rimane invischiata mortalmente. Oggi si fa il passo secondo la gamba, un bene vale secondo la percezione di chi lo deve comprare e da quanto è disposto a spendere e non secondo una quotazione stabilita dall'alto da soddisfare indebitandosi oltre una certa soglia. Da una parte è un male, dall'altra forse un bene...se ci si pensa se questo fosse accaduto dieci anni fa non ci troveremmo di fronte a questa situazione angosciante di disorientamento sulle quotazioni da parte degli acquirenti e di invendibilità assoluta per chi ha comprato appena qualche anno fa.
L'immobiliare per me è l'unico settore in cui non c'è deflazione, ma semplicemente assestamento dolorosissimo della situazione. E' chiaro che è una situazione di cui non ci si rallegra, alla lunga può diventare asfissiante e pericolosa, si può per assurdo arrivare a una svalutazione eccessiva del patrimonio immobiliare privato per mancanza di domanda.[DOUBLEPOST=1402476681,1402476544][/DOUBLEPOST]
tutte cose assolutamente devastanti che scoraggiano la già flebilissima voglia da parte della gente di avventurarsi in un acquisto.