Conosco persone che hanno aspettato i periodi migliori, hanno fatto dormire quelli che erano bambini in sala con il divano letto, oggi possono comprare evviva. I figli hanno 18 anni, non hanno mai avuto una cameretta, non dico tutta loro, ma un locale dove poter dormire senza avere il passaggio comune per la cucina, regno delle mamme che al mattino della domenica si svegliano presto per mettere in moto frullatori, impastatrici e bla bla bla per il pranzo della domenica con i nonni, mattinieri anche loro. Santa pazienza.
Infatti il grave è che alle condizioni di oggi siamo messi ancora peggio e con quello che realisticamente offrono le città specie al centro nord nessun folle si indebita più per non avere nemmeno la camera dei figli, cosa che fino a quindici anni fa qualcuno faceva perchè il mantra che spacciavamo era "intanto acquistare". E' comunque troppo costoso.
Oggi c'è direttamente il ritorno alle città di origine per molti ( a parità di condizioni lavorative oramai o inesistente o sottopagato ovunque perlomeno il costo della vita è inferiore). Bisogna realizzare che il mondo è cambiato, ma i prezzi delle grandi città specie in tutto il centro nord non ne hanno tenuto conto. Il grosso delle metropoli ad esempio è sempre venuto da acquisti/affitti di gente venuta da fuori per lavoro.
La realtà di oggi è molto diversa, alla fine le condizioni generali influiscono eccome. Una volta la città era il lavoro, la gente ci scommetteva e si indebitava perchè vedeva un futuro che li avrebbe ripagati. E comunque parliamo di un panorama residenziale che era discreto. Dagli anni 2000 esiste un terziario saturo e con poche prospettive in molte, troppe ex città deindustrializzate e un' offerta residenziale sempre peggiore e più costosa.La crisi catastrofica ha peggiorato le cose. Oggi si è al punto di minimo di appetibilità, il gioco non vale la candela. La terra e il turismo oggi sono il lavoro oppure l'estero. Questo bisogna metterselo bene in testa. Dunque a che pro buttare soldi per far vivere qualitativamente i figli come nell'ottocento quando il futuro non è lì?
Io dico che per capire il fenomeno bisogna guardare alla Grecia: non è Atene ad aver tenuto. Hanno tenuto (comunque sgonfiando notevolmente la bolla) le isole (per il turismo) e le zone rurali.
Da noi accadrà lo stesso. Vedrete. Solo che ora che i prezzi si adatteranno alla situazione reale ho paura che sarà già tardi, come sta succedendo già adesso.