enrikon
Membro Senior
Io credo che se un'agenzia scrivesse in vetrina "Pool di professionisti" i clienti scapperebbero intimoriti invece di entrare.quando si rende conto che c'è già un pool di professionisti ...
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Io credo che se un'agenzia scrivesse in vetrina "Pool di professionisti" i clienti scapperebbero intimoriti invece di entrare.quando si rende conto che c'è già un pool di professionisti ...
Non rispondo nemmeno, fin quando non arriva un cliente a dirmi cosa ne pensa. Perchè sono quelli che mi fanno mangiare non i colleghi.Io credo che se un'agenzia scrivesse in vetrina "Pool di professionisti" i clienti scapperebbero intimoriti invece di entrare.
........Poi vediamo chi rimane più a galla......Se la legge ci ha fatto nascere sensali o mediatori, l'errore fatto è stato quello farci diventare agenti immobiliari. L'agente immobiliare lavora in una agenzia immobiliare, fa il venditore e si occupa di servizi immobiliari'. Il mediatore fa il mediatore, punto e basta, per il privato o per una agenzia immobiliare. Questa è la differenza. Vogliamo fare un sondaggio fra gli agenti immobiliari su quanti vorrebbero dividere le due mansioni e riportare il mediatore come era all'origine?
concordo, ma le bollette chiamano. E siamo gli unici fessi a doversi contorcere per pagarle perchè gli unici non tutelati.
Significherebbe non abbassare la serranda, perchè in un mondo di ingiustizie non sono cosi masochista dal voler fare l'eroe. Ho una famiglia e devo vivere di cose concrete. Le lotte per le idee le lascio ai ricchi e ai pensionati.
Il notaio non va a vedere l'immobile di persona, nè deve accertarsi dei documenti urbanistici depositati in comune. E' una falla del sistema infatti, perchè nè l'agente, nè il notaio, hanno l'obbligo di fare queste verifiche. Ma, dato che il notaio ha studiato 15 anni come un mulo e prende 1000 euro ad atto, e l'agente immobiliare non ha studiato affatto e ne prende 4000, ritengo cosa buona e giusta per l'agente meritarsele quelle 4000 euro sporcandosi le mani un minimo, invece di fare solo l'obsoleto e antieconomico luogo di incontro tra domanda ed offerta.
fuffa, fin quando qualcuno non mi darà di spiegazioni dettagliate su cosa sia questo agente immobiliare evoluto che concettualizza genericamente Ponz. Uba volta definito, mi si prospetti la convenienza del cliente medio nel pagare le provvigioni per legge in funzione del servizio che mi si descriverà, quindi l'oggetto dell' economicità dell'agente immobiliare. Ma non dal punto di vista dell'agente immobiliare, ma del cliente medio....
come no...cosi se oggi io faccio avanzare proposta, e la faccio accettare alla controparte, mi prendo 10 giorni per fare tutti i controlli prima di erogare la caparra confirmatoria al venditore, e se trovo problemi lato venditore o suo immobile, non faccio danni, ma maturando il mio diritto alla provvigione per il lavoro svolto almeno dalla parte che ha la colpa, come dici tu invece a parità di garanzie per il cliente ci rimetto pure tutto il lavoro che oggi con questa tecnica riesco a garantirmi seppure al 50% ma sentendomi onesto (l'acquirente se non compra per colpe non sue non deve rimetterci, altrimenti invece di parassiti ci inizieranno a chiamare anche trappole mortali).
per tutto quanto nutra dei dubbi ho a disposizione un eccellente notaio, un eccellente studio di ingegneria, e un eccellente commercialista, e consultati per avere le loro opinioni su singoli aspetti che li caratterizzano, ho le competenze per comporre il mio mosaico, quello che rende l'operazione sicura. E il cliente ha a che fare solo con me, che ci metto la faccia e i soldi necessari alle consulenze quando mi servono, senza farlo pesare al cliente nè in termini di spesa addizionale alla mia provvigione, nè in termini di inorganicità delle informazioni e dei tempi per risolvere un dato problema (non dipendo da nessuno, gestisco io l'operazione in tutte le fasi dall'inizio alla fine, quindi al cliente non dico: sto aspettando l'ingegnere, sto aspettando il commercialista...sono problemi miei. Faccio appuntamento col cliente quando sono pronto e gli strutturo l'operazione.
Sinceramente parlando Desmo, trovo alcune critiche a questo modo di lavorare.
La prima critica è squisitamente procedurale.
Se il tuo professionista si sbaglia (e può capitare) chi sarà responsabile dell'errore?
Visto che il professionista non è intervenuto direttamente ma tramite l'agente immobiliare che non può rispondere direttamente per un errore tecnico del commercialista, del geometra o del notaio, la tua assicurazione sui rischi professionali non sborserebbe neppure un centesimo...ne quella del professionista che non risultasse formalmente incaricato dal cliente...
In parole povere, come agente immobiliare io posso anche sbrigare questioni che non sono di mia competenza ma alla fine, se mi occupo di cose delle quali non posso rispondere, quale garanzia aggiuntiva fornirei al cliente?
Seconda critica.
Se hai un minimo di esperienza nel settore, saprai per certo che sulle questioni più complesse, che esulano dalla normale routine, professionisti diversi forniscono soluzioni diverse, spesso in contrasto tra loro.
Mi è capitato da poco per la vendita di un PEEP. Il mio notaio di fiducia, che è il notaio che ha sottoscritto la convenzione col comune, ha dato una certa interpretazione, il notaio dell'acquirente ha sostenuto l'esatto opposto.
In questa occasione il mio "scrupolo" ha sortito un effetto negativo.
So per certo che su alcune questioni, quello che dice la legge è irrilevante, conta quanto sostiene il professionista che presenterà la pratica o sottoscriverà il rogito, assumendosene tutte le responsabilità, anche dal punto di vista risarcitorio.
Terza critica.
Se ragioni da imprenditore sai che non puoi gestire tutto da solo. A meno che la tua agenzia non abbia una mole minima di lavoro. Sai che il tuo collaboratore più giovane, laureato o diplomato, potrà sbagliarsi con più facilità, potrà anche capire fischi per fiaschi, nel momento in cui dovesse rapportarsi con lo staff di consulenza che opera insieme all'agenzia.
Il tuo modo di procedere mi sembra, ma naturlamente è un giudizio personalissimo, difficilmente delegabile, alla segretaria o al collaboratore più giovane e quindi, in ottica imprenditoriale fortemente deficitario.
Mi piacerebbe sapere cosa intendi per professionista più accreditato, quando si parla di materia immobiliare nel suo complesso, e da dove viene questo giudizio.In conclusione penso che l'agente immobiliare debba essere umile e curioso, debba soprattutto riconoscere i propri limiti e saper consigliare ai propri clienti l'intervento di professionisti più accreditati di lui, meglio se scelti dal cliente stesso, perchè in questo modo non si porranno problemi di conflitto d'interesse.
Perché gli avvocati, ad esempio, obbligatori e tutelati, se la passano benissimo?
Ti renderai conto in quanti fanno la fame...
E secondo te cercare di promuovere una legge che obblighi l'intermediazione immobiliare, che ha una probabilità, non solo di approvazione, ma addirittura di essere presa in considerazione trascurabile è una cosa concreta?
La fattispecie è leggermente diversa, ma comunque in qualche maniera collegata: Sentenza Corte di Appello di Milano 16/2014 (responsabilità di Notaio e Geometra per la nullità di un atto a seguito della vendita di beni parzialmente non di proprietà dei venditori)
E poi il Notaio prenderà anche 1000 euro, (diciamo qualcosa di più, dai) ad atto, ma quanto ci lavora sopra? Su, dai...
Saggio concetto. Non a caso ho riportato le teorie degli intermediari finanziari, per analizzarne con voi le analogie con la nostra intermediazione, in relazione alle necessità richieste dal mercato di dette figure.Non si tratta di descrivere una cosa nei dettagli e dimostrare che funziona, ma semmai di osservare una cosa che funziona e cercare di capire perché.
Aspetto che sia @Ponz a rispondere a questa domanda, con una parola secca, come ho fatto io, altrimenti iniziano le solite circumlocuzioni giustificatrici della nostra provvigione. Cos'è quindi che vogliono i clienti da noi, in una parola?Allora, tornando alla domanda di Ponz "cosa vogliono i clienti?" (da noi).
Se acquirente:
1) che tu gli trovi la casa esattamente come e dove la cerca (sempre che lo sappia).
2) che tu gliela faccia pagare poco (possibilmente sotto il valore dimercato).
Se venditore:
1) che tu gli venda casa, e alla svelta anche (però non troppo alla svelta, altrimenti sembra che l'abbia svenduta e poi non ti saresti sudato abbastanza la pagnotta).
2) che tu gliela venda esattamente alla cifra che chiede.
Entrambi:
1) che tu faccia fare loro un affare.
non siamo mediatori, siamo venditori. le nostre operazioni sono le stesse di chi vende i divani, le stufe, la frutta, ecc...ma dato che la provvigione è diversa, ovviamente diamo più servizi (a volte). A questo punto reputo più redditizio ed efficace in termini di strategie di vendita proporre le case direttamente con la provvigione caricata su, come fanno tutti i commercianti. La provvigione viene percepita come un costo in più solo nel nostro lavoro. Se io vado a comprare un divano che costa 1000 euro, il venditore non mi dice: costa 900 più 100 di provvigione perchè te la vendo (quindi ti do un servizio) perchè a quel punto il cliente non solo ha sotto il naso il costo della merce che è 900 e non 1000, ma si chiede anche se c'è un modo per risparmiare quelle 100 euro. Figurati 4000Se la legge ci ha fatto nascere sensali o mediatori, l'errore fatto è stato quello farci diventare agenti immobiliari. L'agente immobiliare lavora in una agenzia immobiliare, fa il venditore e si occupa di servizi immobiliari'. Il mediatore fa il mediatore, punto e basta, per il privato o per una agenzia immobiliare. Questa è la differenza. Vogliamo fare un sondaggio fra gli agenti immobiliari su quanti vorrebbero dividere le due mansioni e riportare il mediatore come era all'origine?[DOUBLEPOST=1406891945,1406891902][/DOUBLEPOST]
........Poi vediamo chi rimane più a galla......
Guarda, con me non ce la fai, rileggiti i miei post nelle spoglie di pensoperme e vedrai che arrivi esimo
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