Alla cortese attenzione degli Associati FIAIP
Roma, 23 marzo 2010
Prot. n. 303-10/PR/rm
OGGETTO: Direttiva 123/2006/CE
Cari Colleghi,
dopo la mia comunicazione di venerdì ultimo scorso relativa all’abolizione del nostro Ruolo professionale e dopo che, varie testate giornalistiche hanno riportato inesattezze circa l’applicazione dell’art.73 e sulle conseguenze che si avrebbero sulla nostra professione, è necessario fare un po’ di chiarezza.
Premetto che il testo del Decreto Legislativo non è ancora stato reso pubblico, per questo motivo è necessaria la massima prudenza ma, le nostre fonti Ministeriali, danno per certa l’abolizione del Ruolo e l’adozione di una nuova stesura dell’art.73 (che nel Decreto dovrebbe diventare art.72). Vi allego quindi l’Art. 73/72 che dovrebbe essere adottato.
Dalla lettura del documento, si può rilevare che gli articoli 6 e 7 richiamano tutte le disposizioni della Legge 39/89 e, di conseguenza, tutte le sue successive modificazioni. A differenza della prima stesura dell’art. 73, tutte le procedure per diventare e rimanere agente immobiliare rimangono quindi immutate.
L’articolo pubblicato su “Il Sole 24 Ore” di sabato ultimo scorso e altri articoli o dichiarazioni diffusi sulla stampa in questi giorni, riportano delle inesattezze. Non corrisponde a verità il fatto che la nostra professione sia “liberalizzata”, questo sarebbe stato vero se il Governo avesse approvato il precedente Art. 73, (in allegato), ma così non è stato.
In questi mesi Fiaip ha lavorato duramente per evitare la cancellazione del Ruolo, ma anche per evitare che, se l’obiettivo primario non fosse stato raggiunto, la nostra professione sarebbe stata comunque fatta salva. Infatti il nuovo Art. 73 approvato dal Consiglio dei Ministri è stato inserito all’ultimo momento dietro una forte pressione della nostra Associazione.
Per una corretta analisi di quanto accaduto è necessario comprendere che la partita dell’abolizione del Ruolo si è giocata su due livelli. Il primo, quello politico, che ha visto contrapposta Fiaip agli interessi di chi, cercando di liberalizzare la nostra professione voleva ingenerare un abbassamento dei livelli di servizio a discapito dei consumatori, godendo poi del fatto che quegli stessi consumatori, impauriti e senza riferimenti, si sarebbero rivolti a chi investe ogni anno milioni di Euro in pubblicità. Il secondo, quello tecnico, in cui il Ministero, dopo numerosi incontri, ha compreso che “liberalizzare” la nostra professione avrebbe creato una profonda turbativa sul mercato immobiliare a discapito dei consumatori italiani.
Infatti il primo testo presentato dal Ministero dello Sviluppo Economico, all’inizio di questa annosa vicenda, era volto alla completa liberalizzazione (in allegato art.10), da lì è iniziata la grande battaglia di Fiaip, che via via ha visto mutare i pareri del Ministero, fino all’approvazione del testo definitivo che, ribadisco ancora una volta, lascia immutata la nostra Legge e quindi, tutti i criteri di accesso e di mantenimento dei requisiti per essere agenti immobiliari.
In una nota ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico si può leggere, tra l’altro, quali siano stati i principi cardine su cui si è lavorato nel recepimento della Direttiva:
“Per questa parte, il recepimento della Direttiva si è mossa secondo tre criteri guida:
1) Semplificazione degli adempimenti a vantaggio degli operatori economici, attraverso la valorizzazione dello strumento della DIA che consentirà l’avvio di una nuova attività utilizzando una semplice comunicazione allo Sportello unico per le attività produttive.
2) Piena garanzia dei requisiti di professionalità a garanzia del consumatore con il mantenimento di tutti i requisiti di professionalità necessari all’accesso alle professioni e per l’esercizio delle singole attività (corsi abilitanti, esami, verifica dei requisiti di onorabilità ecc.),
3) Valorizzazione del Registro delle imprese come quale piattaforma informatica unica in cui registrare le qualifiche professionali ed i relativi requisiti per l’esercizio delle attività ed il conseguente superamento dei tradizionali albi, ruoli ed elenchi grazie alla telematica.”
Ma il fatto che si sia vinta una battaglia, non sposta di una virgola il giudizio negativo della nostra Federazione sul fatto che il Ministro dello Sviluppo Economico, abbia eliminato il nostro Ruolo professionale.
La politica, quella sana, fatta di idee e di valori, richiede anche una forma di coerenza che, purtroppo, nel nostro Paese non trova riscontri. Durante l’ultima campagna elettorale e dopo che gli allora Ministri Visco e Bersani avevano massacrato la nostra categoria, con l’adozione di provvedimenti a dir poco deliranti, tutto il Centro Destra si era schierato a nostra difesa e dopo che ben tre Commissioni parlamentari avevano espresso i loro pareri, fatto ancor più sconcertante è stato quello per cui, nei lavori di Commissione, anche i parlamentari di opposizione avevano convenuto sul fatto che era necessario mantenere in vita il Ruolo agenti immobiliari. (in allegato lettera UDC). Praticamente, nonostante la maggioranza unitamente al consenso dell’opposizione, invitava il Governo a mantenere il Ruolo agenti immobiliari lo stesso ha ritenuto di abolire il Ruolo ritrattando le promesse fatte in campagna elettorale.
Ritengo comunque corretto ringraziare i deputati di maggioranza l’On Monica Faenzi, l’On. Lo Presti, L’On Gibelli, L’On. Del Tenno, L’On. Formichella, l’On. Antonio Mazzocchi e tanti altri ancora che non cito per amor di brevità, i deputati di opposizione, L’On. Michele Vietti, l’On Formisano del Gruppo UDC, l’On. Cimadoro dell’IDV e gli On.li Lulli, Tenaglia e Ginoble del PD.
Come potrete notare da questa breve relazione, Fiaip in tutte le sue componenti ha lavorato tenacemente, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati e ancor di più lavorerà sui Regolamenti di Attuazione, al fine di rendere la nostra professione e la nostra professionalità un valore sempre più riconosciuto a livello sociale.
A questo punto la FIAIP metterà in campo un nuovo e rinnovato impegno in particolar modo, in questo momento di crisi economica e sociale, chi come noi rappresenta i piccoli professionisti e la piccola impresa, deve saper guardare avanti con fiducia e porre in atto tutte le azioni volte al rinnovamento della nostra professione.
Voglio comunque ribadire a beneficio di tutti voi che i corsi e gli esami presso le CCIAA non sono aboliti e che il superamento del’esame sarà uno dei requisiti soggettivi da presentare al momento della richiesta di iscrizione al REA e Registro Imprese. Inoltre tutto l’articolato della L.39/89 e successive modificazioni, sarà in vigore, anche dopo la firma del Decreto di recepimento.
Ripartiamo quindi dal fatto che la nostra Legge è salva, con quell’apertura al futuro che ci fa avere un sguardo positivo sulle sfide che andremo ad affrontare e in attesa della pubblicazione del testo ufficiale, vi porgo i miei più cordiali saluti
Paolo Righi
Presidente Nazionale