E se ci vuole la compiacenza di qualcuno, vuol dire che , almeno nei confronti della banca, a cui si forniscono informazioni “taroccate” o quantomeno “addomesticate” , c'è qualcosa di fuori posto.
Se la banca sa e tace, non c'è nulla di fuori posto. La banca usa i soldi come vuole, li presta a chi vuole e alle condizioni che vuole. Il suo valore limite è quello della perizia, la riduzione all'80% la sua cautela.
Quando le banche erogavano il 120% del valore della casa, forse qualcuno pensava che ci fosse qualcosa fuori posto? No, semplicemente la banca ti prestava i soldi a interesse, con garanzie sotttodimensionate, e lo faceva consapevolmente.
Nella situazione di questo thread, se io gonfio il valore transato e la banca non obietta nulla, è perché per lei quel valore è congruo. Certo io non le dico dove vanno i soldi, se non me lo chiede. A lei basta sapere che è coperta da garanzie sufficienti, secondo i suoi parametri.
Aneddoto: qualche anno fa mi presentai a chiedere un mutuo in banca per un immobile da acquistare in asta. L'importo per cui intendevo acquistare era circa un terzo del valore, ma chiedevo un importo superiore all'80% che era il limite della banca per i mutui casa. Contavo che, dato l'enorme sbilanciamento del valore messo a garanzia (l'intero immobile), la banca avrebbe erogato quello che mi serviva. Non ci fu nulla da fare: per la banca il valore di riferimento era l'80% del minore tra il prezzo transato e la perizia, anche se il prezzo era enormemente più basso del valore di perizia.
Quindi, ribaltando a mio favore il rigido ragionamento della banca, dico: io includo nel prezzo le spese, e tu mi finanzi l'80% del prezzo (o della perizia, se è più bassa). Punto. Se questo vuol dire che mi finanzi anche le spese... beh, prenditela con chi ha scritto le tue procedure.