Possiamo provare a fare il punto della discussione?
1) Hai dubitato ci fosse una norma che imponeva il cambio di classamento in funzione della variazione di destinazione: purtroppo la norma esiste.
2) Ti chiedi
3) Si è liberi di esprimere una opinione di merito sul criterio usato dalla normativa? Certamente si, ed annovero la frase di Flaccovio tra le opinioni dottrinali magari anche qualificate, peccato oggi non trovi corrispondenza con le norme stabilite per il catasto fabbricati.
4) Un'ultima informazione che spesso sfugge anche ai ns legislatori: l'origine e l'impianto del catasto italiano è essenzialmente tributaria; non è probante in prima istanza sui diritti immobiliari, e non è (era) agganciata al possesso di una licenza edilizia: prende atto dell'esistenza di una u.i., non della sua legalità. Recenti normative (es. conformità urbanistica e catastale, allineamento tra registri immobiliari e catasto) sono una bella speranza, come dire che per legge tutte le figliole italiane devono assomigliare alla Lollobrigida (.... di 50 anni fa...) e non più alle Tina Pica....: ci si arriverà, ma mi risulta per la formazione del NCEU ci sono voluti quasi 20 anni, prima di passare alla attuale fase di conservazione=mantenimento. E nonostante ciò è pieno di errori (.. d'ufficio)
Come ho forse già detto prima: la norma c'è. Viene applicata? Direi solo quando si viene obbligati/forzati. Si viene perseguiti?: in alcune città forse si, in molte altre no. Al ns interlocutore, di cui ci stiamo dimenticando, cosa possiamo rispondere?
Direi quasi nulla più di quanto finora detto, salvo forse un consiglio: provi a far fare un sondaggio presso il suo comune, per verificare che aria tira da quelle parti. (Magari già l'aveva fatto, e sperava in un chiarimento dal forum...: in questo caso credo si debba solo rammentare se c'è o no una normativa applicabile)
Auguri.
1) Hai dubitato ci fosse una norma che imponeva il cambio di classamento in funzione della variazione di destinazione: purtroppo la norma esiste.
2) Ti chiedi
Risposta: da nessuna parte. Ma una volta scelto, la norma esistente imporrebbe di chiedere il cambio di destinazione, il che comporta una diversa tassazione patrimoniale ecc, e deve essere compatibile con le destinazioni urbanistiche previste. Potrebbe anche essere negata. Non saprei immaginare il seguito.Ma dove la leggete la norma che vieterebbe ad un professionista di scegliersi , in modo legalissimo, un C1 al posto di un A10,
3) Si è liberi di esprimere una opinione di merito sul criterio usato dalla normativa? Certamente si, ed annovero la frase di Flaccovio tra le opinioni dottrinali magari anche qualificate, peccato oggi non trovi corrispondenza con le norme stabilite per il catasto fabbricati.
4) Un'ultima informazione che spesso sfugge anche ai ns legislatori: l'origine e l'impianto del catasto italiano è essenzialmente tributaria; non è probante in prima istanza sui diritti immobiliari, e non è (era) agganciata al possesso di una licenza edilizia: prende atto dell'esistenza di una u.i., non della sua legalità. Recenti normative (es. conformità urbanistica e catastale, allineamento tra registri immobiliari e catasto) sono una bella speranza, come dire che per legge tutte le figliole italiane devono assomigliare alla Lollobrigida (.... di 50 anni fa...) e non più alle Tina Pica....: ci si arriverà, ma mi risulta per la formazione del NCEU ci sono voluti quasi 20 anni, prima di passare alla attuale fase di conservazione=mantenimento. E nonostante ciò è pieno di errori (.. d'ufficio)
Come ho forse già detto prima: la norma c'è. Viene applicata? Direi solo quando si viene obbligati/forzati. Si viene perseguiti?: in alcune città forse si, in molte altre no. Al ns interlocutore, di cui ci stiamo dimenticando, cosa possiamo rispondere?
Direi quasi nulla più di quanto finora detto, salvo forse un consiglio: provi a far fare un sondaggio presso il suo comune, per verificare che aria tira da quelle parti. (Magari già l'aveva fatto, e sperava in un chiarimento dal forum...: in questo caso credo si debba solo rammentare se c'è o no una normativa applicabile)
Auguri.