Re: Sulle mls: riflessioni previe e postume.
Passarsi incarichi non è lo scopo primo, lo scopo è vendere, fidelizzare, offrire scelta, poter contare sui collaboratori con i quali lavori.
Il resto sono chiacchere, belle, quanto spesso purtroppo, vuote di significato tangibile.
Per farlo servono di più che belle parole, serve volontà, impegno e capacità, qualità ch enon sono di tutti e soprattutto non sono trovabili ovunque, sempre, da chiunque con qualunque (se si capisce cosa intendo).
Provo a spiegarlo meglio.
Se tu metti una lista di immobili in un elenco, è una mls in teoria, perchè una multiple listing service è solamnte un mezzo: un elenco condiviso di informazioni.
Questo lo puoi fare in molti modi, tra i quali il più efficiente è senza dubbio internet.
Una mls immobiliare presenta delle caratteristiche e delle problematiche non di poco conto, necessita di regolamenti condivisi ecc.
Nono sante questo sia stato messo in atto dalle mls più di successo (leggi Replat o Emulis) in italia non attecchiscono.
Il probelma italiaco, a differenza degli altir posti, è sia culturale che legislativo, il lavoro del mediatore è troppo poco protetto e le leggi sembrano fatte apposta per complicare le situazioni e creare disagi e contenziosi.
Questa mostruosità di esempio di inefficienza che è la legislazione che regola la nostra professione (della quale a parere mio l'uniche cose buone sono la 39/89 e il C.C. che è cugino di quello francese ad esempio), crea troppi presupposti di fraintendimenti e situazioni di contrasto.
L'mls deve quindi tenere conto anch edi questo, per funzionare.
tutto sta nel vedere come si intende il mezzo e per cosa lo si mette su.
A me perdere tempo e affidarmi al caso non mi piace, per natura.
L'idea di aver un posto dove magari, quando ho voglia, vado a guardare se c'è roba interessante o il fatto ch eprobabilmente qualche collega che lavora a 500 km mi da uno o due incarichi sono cose positive si, ma ininfluenti ai fini dell'innalzamento qualità della mia attività, specie nella percezione della mia clientela, non vi vedrà alcuna differenza, probailmente.
Per far questo non ho bisogno di mettere l'immobile in pasto a chicchessia, spiacente, non collaboro con tutti a priori, non do la mia clientela in pasto a nessuno che almeno non conosca un pochino.
Ciò non significa che io sia chiuso, ho una bella rete nazionale e personale di conoscenze, invece, direi
Significa solo che non credo al "volemose bene" ma credo al "investiamo assieme in un progetto".
E investire in un progetto non significa mettere gli annunci, significa lavorare in prima persona, fare riunioni, progettare, dividersi i compiti... e pagare i conti, che siano di 10 euro o di 10mila.
Questo è condividere, il resto è un palliativo, stantio tra l'altro.
Dire a me che sono un isolato o che non crede alla condivisione è semplicemente partire da un pregiudizio che ha alla base entusiasmo per un mezzo che non si conosceva e al quale si danno proprietà taumaturgiche che NON ha.
Non esiste la cornucopia per l'inedia.
Ci vuole fatica e impegno e soldi.
Se no siamo parco buoi per chi inventa servizi.
My 2 cent.