Francia - Croazia 4-2.
Quando Mbappè, al minuto 52° della partita, è partito sulla fascia destra a velocità supersonica, inseguito invano dai difensori croati, entrando pericolosamente in area ma tirando sul portiere croato, la Francia ha creato la sua PRIMA occasione da gol di tutta la partita…Ma, incredibilmente, stava già vincendo 2 a 1…”L’esperta” squadra croata per tutto il primo tempo ha giocato un calcio compatto e convincente, dominando la partita, ma ha fornito su un piatto d’argento (un autogol e un rigore su un inutile mani in area) il vantaggio alla giovane equipe di Francia che invece, come stordita, ronfava alla grande mentre perdeva quasi tutti i duelli decisivi a centrocampo. La Croazia se avesse avuto un centravanti all’altezza, un tipetto tignoso alla Boninsegna, ad esempio, avrebbe potuto dilagare, invece….I croati, quando riguarderanno alla moviola della memoria la partita, si mangeranno abbondantemente le mani per quegl'incredibili errori che hanno per permesso alla Francia, con il minimo sforzo, di vincere il loro secondo titolo mondiale a distanza di vent’anni dal primo. Questa finale, rocambolesca ma divertentissima, è stato un perfetto riassunto di questo mondiale: partite piacevoli, tasso tecnico medio- basso, poca preoccupazione per il risultato, tanti gol su calci da fermo, autogol e papere dei portieri come piovesse...Il calcio è di una crudele bellezza: sono bastati dieci minuti di gioco alla Francia per aggiudicarsi la partita per 4-2; i calciatori della Francia, quando hanno deciso di iniziare a giocare, sono stati spietati e letali, quelli della Croazia, molto più “morbidi”, non hanno mai dato l’impressione di essere risolutivi per tutti i novanta minuti. Ed oggi si è confermata la tesi secondo la quale il risultato di un mondiale è la somma di tutti gli episodi contingenti , positivi e negativi, molti dovuti al fato; in questa partita decisiva alla Francia è andato quasi tutto bene, alla Croazia quasi tutto male… Altra cosa: con la Francia allenata dallo “juventino” Didier Deschamps, ha trionfato “il bieco” modulo all’italiana, quello inventato, per necessità, da Alfredo Foni nell’ Inter del campionato 1952-’53, perfezionato, per convinzione, da Fulvio Bernardini nella Fiorentina del campionato 1955-’56, e metodicamente applicato, come felice regola di principio, in tutte le squadre allenate da Nereo Rocco…Un magro conforto. Cosa fatta, capo ha. A mondiale terminato, bisogna ammettere che la fine era nota fin dall’inizio ma personalmente sono stato cieco, non avevo previsto la vittoria finale della Francia…
Alla prossima, cari immobiliaristi di Immobilio.